Al via i lavori di recupero e consolidamento di Torre Uluzzo, tutto pronto per la prossima estate


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“Già in tempo per la prossima estate la torre sarà in salvo, garantendo alla baia e a tutto il territorio uno dei suoi simboli. Si tratta di un elemento romantico e fortemente identitario del paesaggio di Uluzzo e di tutto il parco di Portoselvaggio. Il finanziamento ci permette di mettere in salvo l’immobile, nei confronti del quale nel corso dei secoli non abbiamo avuto la necessaria cura e l’altrettanto necessaria attenzione per impedirne il degrado. Ma renderemo fruibile anche l’area circostante facendo sì che la torre diventi un elemento ‘vivo’ del contesto”, con queste parole  il sindaco di Nardò, Pippi Mellone e l’assessore all’Ambiente, Mino Natalizio, commentano la partenza dei lavori di recupero e consolidamento di Torre Uluzzo.

L’intervento comporterà, altresì, la riqualificazione dell’area circostante, un pezzo di patrimonio e di storia della città, oltre che un simbolo dell’area di Portoselvaggio, che sarà messo in salvo.

La durata dei lavori sarà di due mesi e l’importo complessivo di quasi 50 mila euro, è in gran parte finanziati dalla Regione Puglia. L’Amministrazione neretina, infatti, è riuscita a intercettare un cospicuo finanziamento sull’avviso per interventi su torri costiere e di avvistamento e procederà, quindi, alla conservazione e alla messa in sicurezza della Torre che domina l’omonima baia, oggi in stato di profondo degrado.

Nello specifico si procederà a consolidare l’aspetto del manufatto (rendendo solidali tra loro quelle parti di struttura muraria valutate a rischio distacco), poi, verrà effettuata la rimozione della vegetazione infestante. Nell’ottica della valorizzazione del bene, il progetto prevede, inoltre, la sistemazione dell’area circostante e del percorso di avvicinamento, al fine di garantire una fruizione dell’area in sicurezza.

In particolare, si prevede di ripristinare alcuni tratti di muretti a secco preesistenti ridotti allo stato di rudere che rappresentano di fatto validi ostacoli all’avvicinamento indiscriminato alla torre e allo strapiombo della scogliera. A tal proposito sulla testa dei muri verrà installata un’apposita segnaletica di pericolo in posizione. La “linea difensiva” dei muretti verrà integrata parzialmente da una staccionata.

Torre Uluzzo

La Torre prende il nome dal termine dialettale con cui si indica l’asfodelo, pianta delle gigliacee presente nell’area circostante. Nel 1568 fu Leonardo Spalletta di Nardò ad aggiudicarsi l’appalto del Regno di Napoli per la costruzione dell’opera che fu realizzata su disegno dell’ingegnere Giovanni Tommaso Scala. È stata utilizzata fino al 1777, come dimostrano numerose testimonianze. Si eleva a strapiombo sul mare dominando una cala di notevole bellezza e inestimabile valore archeologico, che ospita la cultura dell’Uluzziano e le testimonianze fossili del primo “sapiens” d’Europa. È raggiungibile a piedi tramite un sentiero sterrato accessibile dalla strada litoranea tra Santa Caterina e Sant’Isidoro. Lungo il tragitto sorgono alcuni muretti di pietra a secco, arricchiti da una caratteristica vegetazione spontanea (mirto selvatico, fichi d’india, macchia mediterranea). Orientamento, esposizione agli agenti atmosferici, umidità, vegetazione infestante sono i principali fattori che hanno causato la cattiva conservazione delle strutture, il danneggiamento delle creste murarie, il crollo di parti della muratura, l’erosione diffusa. Oggi la torre rappresenta un pericolo per l’incolumità dei visitatori e dei fruitori del tratto di costa.