Il problema non si presenta soltanto l’estate. La mancanza di personale nei presidi ospedalieri più grandi del Salento continua anche quando la bella stagione è archiviata. Una “difficoltà” condivisa anche dai presidi territoriali attivi, dagli uffici vaccinazioni, Seus 118 e della medicina penitenziaria.
Dal “Vito Fazzi” di Lecce al “Sacro Cuore” di Gallipoli, dal “San Giuseppe” di Copertino al Santa Caterina di Galatina (solo per citarne alcuni) il malcontento è comune secondo il sindacato Fsi/Usae di Lecce che, quasi quotidianamente, raccoglie le segnalazioni del personale in servizio presso la Asl. Carichi di lavoro troppo pesanti e turni da gestire tra poche persone rischiano di ripercuotersi sull’assistenza ai pazienti, si legge.
Nessuna figura professionale è esclusa
Come è riportato nella nota stampa a firma di Francesco Perrone, Segretario Territoriale Fsi/Usae Lecce, la scarsità di personale riguarda la dirigenza medica, ma anche il cosiddetto “personale di comparto” come ostetriche, tecnici di laboratorio e di radiologia, infermieri e operatori socio-sanitari. Sono queste due figure, soprattutto, ad essere in affanno, sottoposti ad uno stress fisico e psichico – in regime ordinario quanto in condizione di urgenza – che gli impedisce di garantire, in toto, il rispetto della dignità dei pazienti.
Quest’estate, in piena emergenza erano stati assunti – per tre mesi a tempo determinato – circa 80 infermieri che sono stati distribuiti su tutto il territorio della Asl e che hanno dato solo una piccolissima mano rispetto alle circa 150 unità di personale infermieristico da sostituire, autorizzato con delibera ma non assunto in quanto in quella fase si era con i bandi di reclutamento del personale ancora in itinere.
La soluzione ‘tampone’
In attesa dell’adozione della graduatoria dell’Avviso Pubblico per Operatori Socio Sanitari, scaduto il 19 luglio che rappresenterebbe un toccasana per i servizi di assistenza (eviterebbe, ad esempio, il demansionamento degli infermieri a svolgere anche quei compiti che non rientrano nelle loro mansioni, come il trasporto dei pazienti) si potrebbe – suggerisce il sindacato – utilizzare soluzioni alternative per reclutare il personale come la proroga degli incarichi temporanei scaduti di tutti i profili personali e di quelli che stanno per scadere, almeno fino al 31 dicembre, compreso il personale infermieristico assunto per l’emergenza estiva.
La misura è colma
FSI/USAE non accetterà più forme di organizzazione del lavoro che comportino ulteriori carichi al personale già risicato e si riserva di intraprendere ogni forma di lotta sindacale, consentita dalle norme vigenti, per difendere la dignità dei dipendenti e i loro diritti. Di più, si rende disponibile ad un incontro con i vertici della Asl per discutere del delicato tema.