
Nella città di Casarano, una manifestazione senza precedenti nella mattina di sabato ha visto sindaci, cittadini e uomini delle istituzioni unirsi in una marcia di protesta contro la criminalità organizzata. La mossa è stata scatenata dalla tragica morte di Antonio Amin Afendi, uomo noto alle forze dell’ordine, avvenuta la scorsa domenica in pieno giorno. Il grido di ribellione è stato forte e chiaro: “Dobbiamo ribellarci in nome del Vangelo e della Costituzione”, ha dichiarato il prete antimafia Don Antonio Coluccia, che si è unito alla marcia, guidandola.
La morte di Afendi, freddato con colpi di pistola in pieno giorno, ha scosso profondamente la comunità, suscitando rabbia e determinazione nell’affrontare il problema della criminalità organizzata che ha insidiato la tranquillità di Casarano.
Sindaci provenienti da diverse città circostanti hanno partecipato alla marcia in segno di solidarietà e per esprimere un fronte unito contro la criminalità.
Il prete Don Antonio Coluccia, noto per il suo impegno contro la mafia e la criminalità organizzata, ha pronunciato parole di forte impatto morale, richiamando i presenti a unirsi nella lotta per la giustizia. “Dobbiamo ribellarci in nome del Vangelo e della Costituzione“, ha affermato, sottolineando l’importanza di perseguire la legalità e la giustizia sociale.
La marcia non è stata solo un atto di protesta, ma anche un simbolo di solidarietà e determinazione a porre fine all’escalation di violenza che ha colpito la comunità. Gli uomini delle istituzioni presenti hanno sottolineato l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare la criminalità e hanno promesso azioni concrete per garantire la sicurezza della città.
I cittadini hanno risposto numerosi alla chiamata alla partecipazione, dimostrando un forte sostegno alla causa. Cartelli con slogan contro la criminalità sono stati esibiti durante la marcia, evidenziando la volontà collettiva di combattere contro chi mina la stabilità e la sicurezza della comunità.
La marcia a Casarano è stata un evento significativo, unendo le forze della comunità, delle istituzioni e della chiesa nella lotta contro la criminalità organizzata. Le parole di Don Antonio Coluccia risuonano come un richiamo alla ribellione pacifica e alla difesa dei valori fondamentali del Vangelo e della Costituzione. La speranza è che questa manifestazione sia il punto di partenza per un impegno continuo nella costruzione di una comunità più sicura e giusta per tutti.