Matrimonio forzati, la cooperativa Omshea – La Casa di Aisha: ‘Pronti a contrastare il fenomeno’


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Il recente caso di una giovane donna nel Salento che si è opposta a un matrimonio forzato ha riportato l’attenzione su una problematica grave e diffusa. La cooperativa “OMSHEA – La casa di Aisha“, attraverso il suo Osservatorio per il contrasto ai matrimoni forzati e alle infibulazioni, ha ribadito con forza il proprio impegno nel contrastare questo fenomeno.

Un impegno concreto

La Dott.ssa Maria Qasam, responsabile dell’Osservatorio, sottolinea l’urgenza di intensificare le attività di prevenzione, sensibilizzazione, monitoraggio e raccolta dati. “L’evento conferma la necessità di risposte strutturali ed efficaci”, afferma, evidenziando l’importanza di analizzare le situazioni di rischio e attivare programmi di prevenzione mirati.

Collaborazione e prevenzione

La presidente della cooperativa, Paola Esposito, criminologa ANCRIM, rimarca il ruolo strategico dell’Osservatorio, nato nell’ambito delle politiche sociali promosse dai Sindaci del Salento. “La cooperativa OMSHEA mette a disposizione la propria competenza tecnica e professionale, pronta a collaborare con tutti i comuni del Salento per costruire percorsi di intervento condivisi”, dichiara.

Appello alle istituzioni e alla società civile

“La Casa di Aisha” rinnova l’appello alle istituzioni locali e alla società civile affinché collaborino attivamente al contrasto di queste pratiche lesive dei diritti fondamentali. L’obiettivo è promuovere una cultura fondata sul rispetto dei diritti umani e sull’autodeterminazione.

L’importanza dell’Osservatorio

L’Osservatorio per il contrasto ai matrimoni forzati e alle infibulazioni rappresenta uno strumento fondamentale per:

– Monitorare il fenomeno e raccogliere dati;
– Analizzare le situazioni di rischio;
– Sviluppare programmi di prevenzione;
– Sensibilizzare la comunità.