Ricevere una multa per aver lavorato troppo. Non è uno scherzo, non è uno sbaglio, ma quanto accaduto ad uno stimato professionista, Vito Procacci, Direttore del Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza del Policlinico di Bari, che ha ricevuto una sanzione per aver effettuato un numero di ore lavorative considerato eccessivo durante l’emergenza causata dalla pandemia. E non è stato il solo…
Così, davanti a quella inasspettata richiesta, il medico, che dovrà pagare più di 27mila euro, ha preso carta e penna (simbolicamente) e ha scritto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Inutile dire che le sue parole, affidate ai social, hanno fatto il giro del web.
«Le affido tutta l’amarezza, la delusione e lo sgomento per il trattamento ricevuto da uno Stato che amo, ma nel quale ad oggi faccio fatica a riconoscermi. Nei giorni scorsi – si legge – io e i miei colleghi, direttori di reparti interventistici, impegnati nel periodo Covid, siamo rimasti allibiti nell’aver ricevuto dal locale Ispettorato del lavoro una pesante e paradossale sanzione amministrativa, che nel mio caso è pari a 27.100 euro. Tutto ciò per aver adempiuto al nostro dovere ineluttabile di operatori sanitari durante il periodo tragico dell’emergenza Covid. Il verbale ci imputa di non aver rispettato all’epoca i riposi prescritti e aver lavorato più delle ore previste (tra l’altro calcolo tecnicamente infondato)».
Da eroi a trasgressori il passo è stato “breve”. «Io e i miei colleghi – conclude il camice bianco – abbiamo fatto opposizione, ma non posso negarle che mi sento profondamente ferito da un Paese che fino a poco tempo fa ci definiva eroi, insignendoci, tra l’altro, di un premio per ‘aver fatto respirare la Gente di Puglia’ e oggi ci chiama trasgressori in un burocratico quanto asettico verbale di sanzione amministrativa. Concludo togliendomi il camice per un attimo e parlandole da cittadino, uomo e padre che non riesce tutt’oggi a dimenticare le immagini di quella immane tragedia. Faccio fatica a credere che la mia gente si riconosca in questo provvedimento che non considero solo una mera sanzione, ma anche un insulto a tutto il personale sanitario italiano e a tutti coloro che ancora oggi piangono la perdita dei propri cari».
Immediata la solidarietà del Presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce, Donato De Giorgi che, senza mezzi termini, definisce l’atteggiamento come «schizofrenia istituzionale»: «Siamo sicuri – scrive in una nota – che vi sarà una adeguata e autorevole risposta da parte del Capo dello Stato, ma crediamo che il problema trascenda i limiti segnati dalla cronaca, che appare inverosimile. Certamente l’orario di servizio va rispettato, ma di fronte ad una carenza sempre più grave degli organici, alle richieste di salute sempre più impegnative dei cittadini, oggi verrebbe voglia di fermarsi, per sottolineare concretamente le difficoltà storiche che stiamo vivendo. Invece saremo sempre in prima fila, perché la nostra risposta di vita, di conoscenza, di competenza, di esperienza, di umanità e di servizio sarà sempre e comunque a tutela della salute di tutti. Siamo sicuri che anche se alcune pieghe dello Stato minacciano vergognosamente il nostro essere Medici, i cittadini ci capiranno e ci stimeranno sempre di più».