Medici in sciopero davanti alla Prefettura. Sit-in di protesta a Lecce


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Medici di tutte le discipline, veterinari, psicologi, farmacisti, biologi, fisici del SSN manifestano il loro dissenso verso alcune scelte politiche che sembrano penalizzare ancora una volta la sanità pubblica. Lo annuncia il Dott. Antonio Saponaro, Neuroradiologo, uno degli organizzatori del sit-in, tra i referenti territoriali della Federazione Sindacale FASSID e Consigliere Regionale del Sindacato Nazionale Radiologi (una delle Sigle afferenti alla FASSID).

Il Dott. Saponaro dichiara di aver appreso con stupore e con indignazione le dichiarazioni rilasciate dal Ministro della Salute all’indomani delle manifestazioni di protesta svoltesi nelle principali città italiane in occasione dello sciopero nazionale del 5 Dicembre scorso (indetto dalle sigle sindacali ANAAO, CIMO-FESMED, NURSING-UP).

Le motivazioni della protesta

“Noi medici, veterinari e dirigenti sanitari chiediamo a chi ci governa: come potremmo ritenerci soddisfatti nel vedere le nostre pensioni decurtate, il nostro trattamento di fine servizio sequestrato almeno per due anni dopo il pensionamento, i tetti di spesa per il personale sanitario non sbloccati, le risorse destinate ai nostri rinnovi contrattuali non sufficienti neanche a compensare il tasso inflattivo, la responsabilità in ambito sanitario non depenalizzata (come invece auspicato dallo stesso Ministro)?

Come potremmo gioire per l’annunciato emendamento che allenterà (solo per alcuni) la tagliola sulle pensioni, mentre per tanti altri l’assegno pensionistico sarà calcolato con i nuovi e più penalizzanti coefficienti? Come si pensa di poter chiedere ai professionisti della sanità di continuare a lavorare con un contratto scaduto nel 2018 non vedendo ancora applicati gli istituti economici e normativi del CCNL 2019-2021 a distanza di alcuni mesi dalla sigla della preintesa contrattuale ed a fronte di un’inflazione che renderà comunque perdente il rinnovo contrattuale?

Come potremmo sentirci incentivati a restare nel SSN dopo aver appreso che non solo non si reperiscono fondi per avvicinare le retribuzioni alla media UE ma che le risorse stanziate per il prossimo rinnovo contrattuale (CCNL 2022-2024) non saranno sufficienti a coprire neanche il tasso inflattivo andando ad erodere ancora maggiormente il nostro potere d’acquisto ?

Come potremmo continuare ad accettare in silenzio di essere tra le categorie più tassate senza all’orizzonte la defiscalizzazione di almeno una delle voci stipendiali ?
E infine, come potremmo tollerare che, nonostante ripetuti solleciti della corte costituzionale, il Governo non elimina la norma iniqua che sequestra per periodi anche di più anni il trattamento di fine servizio dei sanitari andati in pensione ?

Restiamo sconcertati nel constatare che la richiesta (partita anche dallo stesso Ministro della Sanità) di depenalizzare la responsabilità professionale è finita nell’oblio a nove mesi dalla costituzione di una Commissione di esperti finalizzata a circoscrivere l’area penale in cui attualmente si inscrive la responsabilità colposa sanitaria.

Ebbene riteniamo che non depenalizzare l’atto sanitario, non finanziare adeguatamente i rinnovi contrattuali, non sbloccare i tetti di spesa per il personale, decurtare le pensioni, differire le liquidazioni di fine rapporto lavorativo, non defiscalizzare alcune voci stipendiali significhi proprio depotenziare la sanità pubblica svuotandola dei suoi professionisti: altro che mera ideologia.

Una sanità pubblica svuotata dei suoi professionisti, perché costretti a fuggire all’estero o nel privato alla ricerca di condizioni lavorative e retributive più dignitose, potrà rispondere sempre meno al bisogno di salute dei cittadini che dovranno rivolgersi sempre più alla sanità privata per ottenere le cure che dovrebbero essere garantite a tutti a prescindere dal reddito.

A fronte di tutto questo la nostra manifestazione di protesta è una condanna senza condizionale alle politiche di risparmio perpetrate sulla pelle dei cittadini e sulle tasche dei pubblici dipendenti e dei pensionati .

Il 18 Dicembre – conclude Saponaro – davanti alla prefettura di Lecce manifesteremo il nostro disagio lavorativo, rivendicando il diritto ad erogare cure pubbliche.”