Sono passati sette giorni dalla tragica notizia della morte di Alessandro ‘Alex’ Rizzo, da tutti conosciuto come ‘Papela’, il noto imprenditore che per tanti anni aveva gestito con la famiglia lo storico Baretto di Porto Miggiano, un locale che era stato qualcosa di più di un semplice punto di incontro nell’estate di tanti salentini e di tanti turisti.
Sette giorni in cui la famiglia e i tanti amici non riescono proprio a farsene una ragione e a rassegnarsi. ‘Papela’ era uno di quelli la cui grande anima faceva un forte rumore poliedrico, estroverso e generoso com’era.
Un incredibile incidente domestico gli era stato fatale mercoledì scorso quando era stato trovato nell’abitazione di San Cesario di Lecce senza vita, dopo che era stato cercato invano per tutta la giornata dai familiari. Più che un imprenditore, un personaggio, di quelli che conquistano il Salento.
L’ultima volta che la redazione di Leccenews24.it lo aveva sentito era stato durante il lockdown quando ci aveva contattato con quel suo fare coinvolgente per raccontarci l’episodio che gli era capitato e per cui non riusciva a capacitarsi. Il vigile di un paese dell’hinterland leccese lo aveva multato perché si era spostato con l’auto mentre c’era il divieto di lasciare il proprio comune. Alessandro non se ne capacitava perché raccontava di essersi spostato per andare a San Cesario dalla madre malata che non poteva di certo essere lasciata da sola. L’autodichiarazione glielo consentiva e non si spiegava i motivi di quella multa. Ci chiedeva di far conoscere la sua storia, di intervenire, di raccontare i tanti casi di persone che subivano multe ingiuste e non erano nelle condizioni di pagarle anche perché avevano perso il lavoro.
Era forte in Alessandro il senso della giustizia. Era fatto così. Ancora ci sembra di sentire la sua voce che chiede di non mollare, di insistere. E ci sembra strano che uno come lui non ci sia più. Sette giorni sono pochi ma forse anche più tempo non basterà per smettere di ricordarlo.