Non sono passate inosservate ad alcuni cittadini di Nardò, le quattro gabbie cattura volpi spuntate all’interno del Cimitero Comunale. Nemmeno la “furbizia” potrebbe salvare questi animali, noti per essere scaltri e diffidenti, dalle trappole posizionate strategicamente all’interno del camposanto. Chiara la volontà di catturale, la domanda che a questo punto sorge spontanea è un’altra: perché? Risponde una Determinazione Comunale dalla quale si evince la volontà dell’amministrazione «a procedere ad un piano di controllo, monitoraggio e cattura delle volpi per contrastarne la presenza sull’intera area del relativo cimitero».
La scelta non è andata giù all’associazione neretina “Avvocatideiconsumatori” che in un comunicato stampa a firma della responsabile Moira Epifani chiede al Sindaco Pippi Mellone che provveda subito alla loro rimozione. Che siano insomma smontate, senza se e senza ma. E lo fa in una lettera indirizzata oltre che al primo cittadino, anche al Corpo Forestale dello Stato e dell’Ente Nazionale Protezione Animali.
Il motivo, inutile dirlo, è chiaro: l’Associazione «ritenendo che le volpi rientrino, in base alla legge quadro sulla caccia tra le specie che si possono cacciare, esclusivamente in un determinato periodo dell’anno, ma non catturare poiché protette ed a rischio estinzione e che il tentativo di imprigionarle utilizzando le quattro gabbie dislocate all’interno del Cimitero sia da considerarsi fuorilegge, nonché pericoloso anche per altre specie animali come ad esempio i gatti che potrebbero incappare loro malgrado nella trappola» chiede un intervento immediato.
Capita non di rado di incrociare una volpe nel Salento, soprattutto di notte quando attraversano la strada, noncuranti delle macchine che sopraggiungono a tutta velocità. Qualcuna fa anche capolino in città, come dimenticare il volpacchiotto, sopravvissuto dopo essere stato investito da un’auto sulla strada comunale Lecce-Frigole che era diventato amico dei bambini a cui rubava le merendine?