Perché non c’è fede senza solidarietà e non c’è solidarietà senza amore verso l’altro. Un leit motiv che segue l’iniziativa che ha preso vita questa mattina a Lecce, in via Dalmazio Birago a due passi da Porta Rudiae.
Un gesto che probabilmente farà storia non soltanto in Salento, ma in tutta Italia, visto che la Chiesa di Lecce, grazie al Prestito della Speranza, nato dal Protocollo d’Intesa tra CEI, Caritas, Banca Proxima, Banco di Napoli e Vo.Bi.S., ha scelto di aiutare un giovane pakistano di fede musulmana che appartiene alla comunità pakistana cittadina che conta circa 400 persone.
Quindi, 10mila euro sono stati destinati al nuovo negozio Pakistan Multiservice del 26enne Quasim Hasnain che è a Lecce dopo essere arrivato 2 anni e mezzo fa dalla Libia nel porto di Taranto e aver sposato una leccese.
Una “svolta ecumenica” l’hanno chiamata, una scelta che certamente fa comprendere quanto la Solidarietà, quella vera e concreta, non conosce vincoli di razza e religione.
Il ragazzo allo scopo di realizzare il suo progetto si è rivolto proprio all'Arcidiocesi di Lecce, nonostante la sua fede musulmana.
La Chiesa di Lecce, si sa, è da tempo è impegnata nella gestione del microcredito grazie ai progetti come il "Prestito della Speranza” e fa da garante alla banca per un prestito da destinare a giovani imprenditori che vogliano aprire un’ attività. E quella che oggi vede la luce non è certo la prima.
L'inaugurazione del "Pakistan multiservice" nel quale sono a disposizione cibi, bevande, servizi di internet point e cartoleria, ha visto la benedizione di monsignor Domenico D'ambrosio e la presenza dell'imam della città, Saiffedine Maaroufi, oltre che di numerose autorità cittadine tra cui Don Attilio Mesagne della Caritas di Lecce, un rappresentante del Prefetto e il sindaco Paolo Perrone che ha dichiarato "faccio i migliori auguri per la nuova attività. Si tratta di una grande intuizione della Diocesi che fa da garante con il Prestito della Speranza. E permettetemi un plauso anche al movimento di Fratelli d'Italia che ha contribuito a questo nuovo progetto: si tratta di un gruppo che fa parte della nostra maggioranza è che ha dato la dimostrazione che la destra salentina sia tutt'altro che xenofoba".
"Abbiamo voluto aiutare Quasim – ha dichiarato l'Arcivescovo – perchè, come tanti altri, ha meritato questo prestito. Noi abbiamo semplicemente fatto quello che ci riesce meglio, aiutare gli altri. Chiunque abbia bisogno di noi, di qualsiasi etnia, di ogni razza e religione, noi ci siamo". L'Arcivescovo torna sulle critiche piovute da parte del quotidiano 'Il Giornale' che aveva criticato la scelta di destinare soldi della Chiesa a un islamico: "Possono scrivere quello che vogliono, non mi interessa. Certe uscite lasciano il tempo che trovano: come sapete il microcredito è accessibile solo a chi rispetta certi requisiti, al termine di una procedura che non è semplice e veloce. Quasim aveva tutto quello che chiedevamo, ed eccoci qui nella sua nuova attività".