Al grido di «non lasciamo soli i nostri compagni» il Movimento No-Tap ha organizzato per le 17.00 un presidio a Borgo San Nicola, dove è stato accompagnato il 52enne di Andrano, fermato nella notte sulla strada che ha fatto ancora da teatro agli scontri con le forze dell’Ordine.
L’uomo, già destinatario di un foglio di via obbligatorio, dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, incendio e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. Non poteva più avvicinarsi a Melendugno, dove si trova il cantiere del gasdotto Tap, fino al 2021, ma è stato sorpreso mentre dava fuoco a un cassonetto dell’immondizia per impedire ai mezzi di raggiungere San Basilio insieme alla “scorta”. Non solo, durante la perquisizione è stato trovato in possesso di alcune pietre in cemento, nascoste nelle tasche del giubbotto.
Insomma, per chiedere che venga “Liberato subito” i No-Tap si sono dati appuntamento all’ingresso del Carcere, dal lato di via san Nicola. Un modo per essere vicini a quello che considerano un compagno, ma quando è un uomo in divisa ad essere “colpito” nessuno sembra affrettarsi a manifestare solidarietà.
Lo sottolinea, in una nota, il consigliere regionale Fratelli d’Italia, Erio Congedo che chiede a tutti – esponenti politici e istituzionali, espressioni del mondo accademico e dell’associazionismo – di uscire dal silenzio. «Si condanni la mancanza di rispetto verso le Forze dell’Ordine che sempre – e talvolta in condizioni lavorative già precarie – rischiano la vita per garantire ordine e sicurezza», tuona ripercorrendo gli ultimi episodi della lotta tra chi si oppone alla realizzazione del gasdotto e chi intende realizzarlo perché lo considera strategico.
«Cori e insulti, blocchi stradali, lancio di bombe carta e bottiglie, sfregio a palazzi e monumenti di Lecce, cassonetti incendiati, fino alla sassaiola: un’escalation vergognosa e ingiustificabile che non può e non deve passare in silenzio» dichiara il consigliere regionale di Fratelli di Italia, specificando che non è in discussione il sacrosanto diritto a manifestare e ad esprimere il proprio pensiero.
Per Congedo, insomma, ora è arrivato il momento di condannare.