‘Non c’è altra soluzione: per la Xylella è necessario l’abbattimento’, lo ammette Michele Emiliano


Condividi su

‘Allo stato attuale non esiste alcuna cura per gli alberi malati e di conseguenza il batterio non può essere sconfitto o arrestato se non attraverso l'abbattimento delle piante malate nonché di quelle che circondano le piante infette, secondo le direttive ricevute dall'Unione europea’. Duro il verdetto emerso dall’incontro avvenuto nella giornata di ieri a Bari tra il Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, il Commissario preposto all’emergenza Giuseppe Silletti e i sindaci dei comuni del nord-Salento interessati al piano che prevede l’eradicazione di centinaia di esemplari di ulivo secolare.
 
L’incontro era stato fortemente invocato proprio dagli amministratori locali, all’indomani dei massicci abbattimenti avvenuti nelle campagne di Trepuzzi e che hanno visto la sentenza definitiva di morte di 273 alberi. Trepuzzi è stato il primo comune interessato dal piano-bis voluto da Silletti. Nei prossimi giorni, quindi, le operazioni a suon di ruspe e motoseghe proseguiranno a Cellino S.Marco, Torchiarolo e S.Pietro Vernotico.
 
Nonostante tutto, però, le proteste continuano. Di ieri infatti la notizia di vibranti attimi di tensione proprio nel brindisino, precisamente a Torchiarolo, dove un gruppo di agricoltori ha inveito non solo verbalmente contro un loro collega originario di Trepuzzi intento ad abbattere ‘fai-da-te’ circa sessanta alberi d’ulivo.  Ma le proteste sono anche quelle ‘alternative’ e anti-conformiste. Il caso è quello di Giuseppe Spagnolo, il 32enne di Soleto specializzato in tecniche di trasformazione agroalimentare, ha piantato e postato su Facebook un nuovo albero di ulivo appena interrato, in barba ad ogni divieto imposto dalle direttive comunitarie. Un’idea, questa di Spagnolo, sposata e rilanciata da Antonio Raone, vicesindaco del Comune di Presicce con delega al settore ambiente, il quele, in occasione della Festa dell’Albero in programma il prossimo 21 novembre provoca tutti con l’idea di piantare un ulivo per ogni bambino nato nel corso dell’anno.
 
Intanto, tornando agli agricoltori, adesso si attendo i giusti indennizzi da parte dell’Unione Europea. I coltivatori ora rivendicano un risarcimento non solo per ogni  singolo albero raso al suolo, ma anche per il mancato guadagno da qui ai prossimi anni’.