‘Non solo xylella, occhio anche alla lebbra degli ulivi’, Copagri chiede scelte chiare per gli agricoltori salentini


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“Quello che manca è una strategia ben definita ben chiara per rispondere da un lato alla Corte Europea e alla Commissione e dall’altro, anche e soprattutto, ai nostri agricoltori alle domande dei quali, a dire il vero, non risponde nessuno”

Non si è spenta l’eco dell’incontro voluto a Bari, l’altro giorno, dal Governatore di Puglia, Michele Emiliano con la cosiddetta task force chiamata a ragionare sulle indicazioni della Corte Europea in merito alla Xylella, con la paventata decisione all’orizzonte delle famose eradicazioni di “sillettiana memoria”, per la realizzazione del cordone fito-sanitario nel Nord Salento, che arrivano le parole dure del Presidente di Copagri Fabio Ingrosso.

Per il numero uno dell’organizzazione di categoria, i ritardi con cui è stato affrontato il problema non possono essere risolti con decisioni drastiche. Servono scelte nette, ma non al limite dell’autolesionismo.

“La task force deve dare una risposta politica alle decisioni della Corte Europea: eradicare non è giusto, le piante infette non sono state individuate con certezza e serve una nuova delimitazione e perimetrazione dei confini.

Dopo il nuovo monitoraggio, se proprio bisogna eradicare, vanno eradicate soltanto le piante infette, mettendo al bando la scelta insensata dei 100 metri intorno al focolaio, anche perché non esiste la possibilità del re-impianto e diventeremmo strumento di un’autentica desertificazione”.

Ma per Ingrosso il problema non finisce qui, dal momento che chi continua ad essere all’oscuro di tutto sono propri quelli che dovrebbero essere i protagonisti principali, ovvero gli agricoltori.

“Cosa abbiamo detto in questi anni ai contadini di chiaro e di preciso? Che devono arare? Che devono potare? Che devono mettere in essere le buone pratiche agricole?. Si, ma poi? Cosa si dice riguardo alla protezione delle piante attraverso gli agenti fitosanitari? Si danno o no i giusti indirizzi? Credo proprio di no!”.

Già perché il Presidente di Copagri lancia un sasso nello stagno della disinformazione, un sasso mica da niente: “Si badi bene che non si deve combattere solo la xylella. A causa del clima altre malattie, che attaccano i nostri ulivi, stanno proliferando. Penso alla lebbra, all’occhio di pavone ecc. Bisogna informare gli agricoltori con un vero e proprio piano di comunicazione a loro rivolto, perché bisogna continuare a coltivare gli ulivi, altrimenti rischiamo di lanciare messaggi deleteri per il territorio e per l’economia”.