
I luoghi comuni esistono. Per di più, a volte, hanno radici talmente profonde e radicate che diventa quasi impossibile estirparle. Ed invece no. Perché ci sono cliché che vanno sdoganati una volta per tutte. Per principio, almeno. Nemmeno la festa degli innamorati (o dell’amore) è immune da tutta una sere di pregiudizi che puntualmente si ripresentano ogni 14 febbraio. È da questa fondamentale premessa che nasce l’idea di dichiarare guerra aperta alla frase, tanto diffusa quanto banale, dal retrogusto amaro di un “J’Accuse”: «odi San Valentino perché sei single!». Eh no…basta!
Chi odia San Valentino (non il Santo ma quello che gli gravita intorno) ha il sacrosanto diritto di non sopportarlo senza per questo rischiare di essere tacciata di eccessiva acidità, innata o imposta dallo stato di “zitellaggine” permanente. Lo dimostra il fatto che a condividere la repulsone sono sempre più le persone fidanzate. Felicemente anche. Chi calunnia, quindi, si metta l’anima in pace: “il disprezzo” resta, indipendentemente dallo status sentimentale.
Le motivazioni che potrebbero essere addotte, infatti, sono tante e spaziano dalle più banali alle più stravaganti. A parte che le coppie sembrano innamorate solo il 14 febbraio quando non è dato sapere, ai comuni mortali, come realmente si comportano dal 15 in poi. Davvero un sentimento così complesso e dalle mille sfaccettature deve essere ridotto a baci, cuori, e cioccolatini?. Senza contare il fatto che in mezzo c’è la delicata questione «fantasia vs realtà», quello che immaginiamo accadrà e quello che accade davvero. Non è facile per una ragazza che sogna un San Valentino simil spot pubblicitario o film americano ritrovarsi in mano un cioccolatino comprato al bar e un messaggio copia/incolla! Soprattutto adesso, che si parla spesso e volentieri di crisi di sentimenti, per far colpo è necessaria la tavola periodica degli elementi. Non a caso si parla di «chimica» in un rapporto.
Perché diciamoci la verità se sei single, anche se ti dichiari indifferente almeno per 30 secondi rosichi (e non poco) quindi se ti illudi che la questione non ti tocchi, sbagli. Mentre se sei in coppia l’errore è dietro l’angolo, in agguato…come dimostra la miriade di “consigli e regole” che puntualmente vengono dispensati ogni qualvolta che si avvicina il giorno x.
Senza contare, poi, lo stress psicologico derivante dal fatto che i primi 15 giorni del mese “incriminato” qualunque cosa tu voglia fare o acquistare per forza deve essere per due. Nessuno considera il fatto che, anche solo per la legge del contrappasso, ad ogni innamorato felice da qualche parte, disperso nel mondo, un non-innamorato patisce, o peggio viene lasciato?
A proposito di mondo, lo sapevate che in Danimarca gli uomini usano spedire biglietti d’auguri divertenti senza firmarli? Se la donna indovina chi è il suo Valentino, sarà ricompensata. Mentre le donne nubili inglesi, con il loro impeccabile “aplomb” la mattina del 14 febbraio hanno l’abitudine di alzarsi dal letto prima che sorga l’alba e si affacciano alla finestra come buon auspicio per un futuro amore. In Malesia, invece, giorno dell’amore, le donne scrivono i loro numeri di telefono sulle arance prima di gettarle nel fiume più vicino con la speranza che l’uomo dei loro sogni potrebbe prenderne uno. I venditori di frutta spesso raccolgono le arance, che sono considerate un frutto fortunato, e le rivendono al mercato con tutti i numeri di telefono! Amen.
San Valentino (questa volta il Santo) avrebbe bisogno di un gesto sincero che lo ripaghi delle umiliazioni subite da chi ne ha stravolto il senso.
Guastafeste o bastian contrario poco importa, io odio san Valentino. E tu?