Le offerte dei fedeli per le Sante Messe in suffragio dei defunti siano date ai poveri della Diocesi. Prende carta e penna il presidente dell’Associazione Pronto Soccorso dei Poveri, Tommaso Prima, e scrive all’Arcivescovo Monsignor Michele Seccia. Se le povertà stanno aumentando a dismisura a causa di una crisi economica della quale non si vede più la fine, è bene che la Chiesa di Lecce continui a svolgere il suo ruolo fondamentale a sostegno di chi è meno fortunato. Una delle iniziative che si possono fare da subito, nell’immediato, potrebbe essere proprio questa, ritiene l’associazione che nel Salento quotidianamente si distingue per le azioni di beneficenza nei confronti di chi vive in uno stato di indigenza al punto da non avere neanche da mangiare.
“Si tratta di un’indicazione già data dal nostro pontefice, Papa Francesco. Stamattina ho scritto a Monsignor Seccia, persona di rara sensibilità e di grande cuore – dice Tommaso Prima a Leccenews24.it – al fine di esortare tutte le Chiese e le Parrocchie della Sua diocesi a raccogliere in un unico fondo comune tutte le donazioni che i fedeli daranno per fare celebrare Sante Messe per i propri congiunti o parenti defunti così da poter aiutare tante famiglie salentine in grave stato di necessità, senza reddito o per consentire a tanta gente di poter riallacciare l’energia elettrica nelle proprie abitazioni pagando bollette insolute per morosità incolpevole”.
E’ incredibile come ancora, malgrado tutte le iniziative e tutti i fondi che sono arrivati o stanno per arrivare dall’Unione Europea, si vivano situazioni di povertà assoluta. Il Pronto Soccorso dei Poveri parla di richieste che giungono all’associazione per una busta della spesa o per un contributo al fine di pagare bollette della luce e del gas. Siamo dinanzi ad una povertà totale, assoluta, che non è lenita da niente.
La proposta inviata all’Arcidiocesi di Lecce sembra essere l’extrema ratio, l’ultimo porto, per fronteggiare situazioni insostenibili che si stanno materializzando già agli inizi di settembre. Come arriveremo ad un autunno che viene predetto ancora più difficile da tutti gli esperti di economia?