‘Vediamo i nostri ragazzi felici’, l’Ammirato Falcone si presenta nel suo open day come la scuola di tutti

L’Istituto Comprensivo “Ammirato Falcone” apre le porte nell’ Open Day di sabato 25 gennaio alle ore 10. Presenta l’iniziativa in maniera originale e appassionata il professor Alessandro Macchia

È arcinoto che gli articoli di giornale sugli Open Day, ovvero su quelle manifestazioni aperte al pubblico per divulgare virtù e requisiti delle scuole ai fini delle nuove iscrizioni, sono, nel comunicato e nel merito, preconfezionati dalle scuole stesse: veri e propri comunicati stampa. Tanto vale, allora, esporsi personalmente. E chi scrive lo fa in quanto docente di Lettere dell’Istituto Comprensivo “Ammirato Falcone” di Lecce.

Chi scrive lo fa giudicandosi fortunato. Non esiste, difatti, un Open Day per i docenti. Esiste un passaparola o una ricerca di informazioni, per lo più soggette a opinioni alquanto contrastanti e spesso dubbie, sul clima “sociale” delle sedi da selezionare in occasione delle domande di mobilità. Dopo alcuni anni di insegnamento nella Grecìa Salentina, ero, specialmente per connaturata negligenza, disinformato sulla realtà delle scuole leccesi. La voce diffusa è che l’utenza di città sia più “difficile” rispetto a quella di paese, vuoi perché l’identità sociale e culturale è meno marcata, vuoi perché gli spazi urbani sono oggettivamente meno protetti. E dunque una sede valeva l’altra. Al riguardo del comprensivo “Ammirato Falcone”, due anni fa, al momento dell’indicazione delle preferenze per la mia richiesta di trasferimento, era per me ancora lo “Scipione Ammirato”: quella nota scuola dalle parti di Castromediano intitolata per esclusività a un prestigiosissimo storico e genealogista del Cinquecento, di natali leccesi e di antenati toscani: “il principe degli storici del suo secolo”, come lo salutò  Giovan Battista Attendolo, quel suo contemporaneo altrimenti illustre.

Detto di passaggio, mi risulta ancor oggi destino curioso che l’accostamento del nome di Giovanni Falcone al nome di quel grande studioso del diritto si faccia immediato e naturale blasone delle indicazioni programmatiche del nostro Istituto. È una precisazione che ritengo importante, considerato che al mio ingresso in questa scuola furono smentiti proprio quei detti pregiudizi sugli scolari di città. Possiamo generalizzare? Non so. Parlo per quel che conosco. E quel che conosco è una realtà, quella dell’“Ammirato Falcone”, costituita da un’utenza assai variegata quanto a provenienza sociale.Non è la scuola dell’alta borghesia e non è la scuola degli ultimi.

L’“Ammirato Falcone” è, su tutte, la scuola di tutti. E tutto questo è frutto dell’ostinata e lucidissima idea di scuola inclusiva della dirigente Bruna Morena. Accanto all’inclusività, si palesa pure una privilegiata attenzione ai principi di legalità, di educazione al viver civile. L’auspicio, del resto,abbiamo detto, era nel nome. Esiste, nella visione organizzativa e pedagogica della dirigente Morena una componente “personalistica”, nel senso del pensiero di Emmanuel Mounier: in questa prospettiva, cioè, l’alunno, invece che un semplice “individuo”, è una “persona” nell’integrità delle sue componenti cognitive, affettive e emozionali: vale a dire che il rapporto io-tu, fors’anche di ascendenza buberiana, aggira la figura dell’alunno in quanto “uno dei tanti” per fissarsi e valorizzarsi nella sua concreta e specifica umanità.

Non si promette di fare scienziati (seppur l’“Ammirato Falcone” negli ultimi anni abbia sfornato innumeri eccellenze), ma di costituire anzitutto uomini. La realizzazione di questo ambizioso progetto ha avuto nel tempo, e ha tutt’oggi, potere di applicazione anche per via del grado di eccellenza dei miei colleghi: spesso non unicamente insegnanti, bensì portatori di competenze complementari messe a vantaggio della trasmissione dei saperi a scuola.

In virtù di queste dinamiche, è stata riconosciuta particolare importanza al lavoro creativo in ordine alla stessa formazione integrale del cittadino, e non nel senso di semplice evasione ricreativa. Ed è in tale prospettiva che l’Istituto si è dato una propria fisionomia rivolgendosi al teatro, nelle sue componenti pratiche e teoriche. La vocazione dell’istituto per le arti teatrali si esplicita nella formazione attoriale e nell’educazione alla dizione, nell’insegnamento della storia del teatro, per concludersi ogni anno con spettacoli di alto livello performativo. Dal presente anno scolastico il cartellone delle manifestazioni teatrali si amplia con una vera e propria rassegna annuale aperta alla cittadinanza tutta: il “Majum Quaerere Festivale”, che, alla sua terza edizione, trova finalmente la sua sede definitiva all’“Ammirato Falcone”, con la costituzione della compagnia delle “Piche misere” nelle figure degli stessi alunni.

Ma non è tutto. All’“Ammirato Falcone” il sapere non è inteso come circolo chiuso o elementare alfabetizzazione ai segni e ai sistemi, ma come officina di cultura aperta all’esterno. Per questo motivo, al già noto premio “Gaetano Salvemini” rivolto al migliore alunno dell’Istituto si aggiunge da quest’anno la prima edizione del premio “Ammirato Falcone”, conferito dagli scolari stessi a un personaggio illustre della cultura italiana. Nell’occasione i ragazzi potranno confrontarsi col premiato su aspetti che riguardano di volta in volta il teatro, il cinema, il giornalismo, le arti.

Infine, la scuola si apre all’esterno con la possibilità di stage linguistici all’estero. È in corso inoltre una riflessione del corpo docenti sulla diversificazione e sull’arricchimento di quegli eventi di partecipazione civile istituiti dal ministero a condivisione nazionale. Nella fattispecie, la Giornata della Memoria integra, alla commemorazione dell’Olocausto, il ricordo e l’approfondimento delle problematiche relative alle vittime dei gulag sovietici e al genocidio degli Armeni.

L’Istituto, poi, va incontro alle esigenze delle famiglie attraverso l’attivazione di sezioni a tempo prolungato. Per concludere, un aspetto di orgogliosa rilevanza è l’organizzazione scrupolosissima delle giornate dell’orientamento dei ragazzi alle scuole secondarie di II grado, che quest’anno è stata salutata come impeccabile da tutti i rappresentanti dei licei e istituti superiori cittadini e di fuori provincia in trasferta all’“Ammirato Falcone”.

È, insomma, una scuola che ha trovato un punto di stabilità invidiabile. Ed è una scuola in cui scorgiamo i ragazzi quotidianamente felici. Con la promessa di una calorosa accoglienza, perciò, l’Istituto Comprensivo “Ammirato Falcone” apre le porte del suo Open Day sabato 25 gennaio alle ore 10.

Nell’occasione la Dirigente esporrà, altresì, la rendicontazione e il bilancio sociale relativo ai risultati della progettualità PTOF del triennio 2016-2019 in merito agli esiti degli alunni e delle classi, ai risultati delle prove nazionali degli INVALSI e al posizionamento dell’Istituto in riferimento ai risultati stessi di italiano, matematica e inglese. Infine evidenzierà le prospettive di sviluppo per il triennio 2019-2022.



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