«Siamo certi che comprenderete che tali scelte sono assunte nel solo interesse del Foro che merita di ritrovare serenità». Con queste parole Roberta Altavilla, rieletta Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lecce ha annunciato le sue dimissioni. Insieme al lei si ritirano dalla carica anche il segretario Vincenzo Caprioli, la tesoriera Luigia Fiorenza, l’ex presidente Raffaele Fatano, le consigliere Simona Bortone e Laura Bruno.
Alla fine, i sei nomi che la Consulta aveva dichiarato incandidabili hanno deciso di fare un passo indietro, rinunciando a qualsiasi altra iniziativa. Come era immaginabile, ha influito il giudizio della Corte di Cassazione che, con una sentenza, aveva dichiarato legittimo il divieto del terzo mandato consecutivo. Sfuma anche l’ipotesi, che aveva preso piede nelle ultime ore, di lasciar decidere al Cnf, il Consiglio Nazionale Forense, competente in materia elettorale.
Nella nota diffusa, si legge un certo rammarico. «Il divieto di terzo mandato, pur se oggetto di critiche anche da parte di illustri costituzionalisti, piuttosto che suscitare un sereno e approfondito dibattito, ha dato sfogo a pressioni indebite, mirate, ancor prima della pronuncia della Corte Costituzionale, ad ottenere immediate dimissioni. Tali pressioni sono sconfinate spesso nella diffamazione e nella calunnia e sono divenute oramai intollerabili». Il riferimento, probabilmente, è all’assemblea per l’approvazione del bilancio 2019 dell’Ordine che si è tenuta nell’aula magna Vittorio Aymone a Palazzo de Pietro che si è trasformata in un pressing sulla maggioranza eletta lo scorso maggio.
«Pur consapevoli – si legge – che ogni Avvocato, anche quando tratta questioni che lo coinvolgano personalmente e attengano alla rappresentanza, non debba mai cedere alle pressioni, soprattutto quando le stesse siano volgari, calunniose e appaiano dirette a fini diversi da quelli dichiarati, siamo altrettanto consci che la permanenza nella carica potrebbe indurre l’opinione pubblica a malevole, quanto infondate illazioni, circa la volontà di mantenere inesistenti privilegi, derivanti dal ruolo, così svilendo l’Avvocatura tutta».
Per questo, pur rivendicando la legittimità del loro operato, i componenti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lecce hanno deciso di dimettersi, per “senso di responsabilità istituzionale”. “Senza che ciò possa rappresentare un arretramento rispetto ai principi in cui continuiamo a credere”, precisano.
Con questa scelta, quindi, si esclude il ritorno al voto.