“L’Ospedale del Sud Salento? Opera strategica per il territorio”. La Puglia con Emiliano tira dritto

Intervento durante l’ultimo Consiglio Comunale di Maglie per la presentazione del progetto, Paolo Pellegrino ha spiegato quali vantaggi per il territorio deriverebbero dal nuovo impianto, soprattutto dal punto di vista geografico.

“Un’opera che coniuga qualità e innovazione. Un’opera che può e che deve davvero cambiare il volto assistenziale del Salento. Senza dimenticare la sua posizione strategica”.

Non ha dubbi sull’utilità del prossimo Ospedale del Sud-Salento Paolo Pellegrino, consigliere regionale e presidente de “La Puglia con Emiliano”. Intervento durante l’ultimo Consiglio Comunale di Maglie per la presentazione del progetto, Pellegrino ha spiegato quali vantaggi per il territorio deriverebbero dal nuovo impianto, soprattutto dal punto di vista geografico.

La sua collocazione, infatti, è stata al centro dell’intervento del consigliere regionale: “l’Ospedale verrà realizzato lungo la direttrice Lecce-Maglie-Santa Maria di Leuca e consentirà all’ospedale di servire in modo efficace tutti i Comuni dei distretti sociosanitari di Maglie, Poggiardo e Martano e di interessare, per la sua accessibilità, anche molti Comuni dei distretti di Casarano, Gallipoli, Galatina e Nardò.

A dimostrazione che progettare e realizzare un ospedale significa intercettare a 360 gradi le necessità dei territori. Aver incontrato la cittadinanza è stato un momento di importante analisi e confronto”.

Un confronto per certi versi anche necessario anche perché non tutti sono convinti della bontà del progetto, specialmente per i partecipanti al Comitato Cittadino Spontaneo “per la tutela della salute e per il giusto impiego delle risorse nella sanità pubblica”. Nelle scorse settimane, infatti, molti cittadini hanno evidenziato i possibili rischi che potrebbe correre l’intera collettività dei territori interessati.

“L’area individuata al confine tra Maglie e Melpignano – sottolineano dal Comitato – risulta essere troppo piccola per poter ospitare un nosocomio degno di questo nome che dia risposte alla domanda di salute che viene da quelle collettività.

Vogliamo lanciare ancora un grido di allarme per scongiurare la costruzione di una scatoletta compressa su un’ area piccola. Vogliamo ancora una volta evidenziare come non si possa costruire un ospedale solo perché bisogna utilizzare quel terreno e non altri. Oltre al danno ci sarebbe anche la beffa dello spreco delle risorse pubbliche. Denaro di tutti che arriverebbe esclusivamente ad aumenterà il patrimonio edilizio abbandonato della ASL di Lecce”.



In questo articolo: