Succede ancora, in una classifica europea l’Italia si trova agli ultimi posti e quel senso di patriottismo che ci accomuna, in parte ci delude e ci fa comprendere che, forse, avremmo molto da imparare dagli altri paesi.
Questa volta i dati riguardano l’età in cui gli uomini italiani diventano padri e all’indomani della festa di San Giuseppe che ricorda tutti i papà, il posto in classifica che ci riguarda non è affatto incoraggiante.
L’Istat ci svela che in Italia si diventa papà mediamente a 36 anni e che un uomo su 3 superi addirittura questa soglia, nel momento in cui l’esperienza della paternità viene spostata sempre più in là nel tempo, rispetto, per esempio, alla media dei 25 anni negli anni ’90.
La nostra società attribuisce, ormai da tempo, un ruolo tardivo alla riproduzione e la famiglia tradizionale sembra lasciare sempre più spazio a nuove forme per così dire più ‘ibride’ o basate su priorità di tipo individuale. Un cambiamento antropologico e sociale di fatto allarmante, considerando che un paese con le culle vuote è un paese senza futuro, destinato a scomparire.