La notizia della chiusura del Palazzetto dello Sport di via Merine intitolato a “San Giuseppe da Copertino” non solo aveva lasciato senza “casa” tanti giovani atleti che nella struttura coltivavano con impegno la loro passione per lo sport, ma si era abbattuta sulle dieci società sportive dilettantistiche come un fulmine a ciel sereno. Più che altro per la tempistica con cui l’ufficio Sport della Provincia di Lecce aveva annunciato, il 6 luglio, che sarebbero stati chiusi i cancelli nel giro di pochi giorni, il 31 luglio per l’esattezza. «La decisione, priva di motivazione – si leggeva nel comunicato stampa dei sodalizi sportivi – era arrivata quando ormai erano abbondantemente scaduti tutti i termini utili per presentare domanda di utilizzo di qualsivoglia impianto sportivo pubblico».
Insomma, il mondo sportivo leccese si era ritrovato a chiedere a gran voce di essere ascoltato: «Vogliamo avere referenti degni di questo nome, politici ed amministrativi competenti ed attenti alla realtà che tiene nelle palestre e sui campi di gioco, e quindi lontani dalla strada, migliaia di giovani, realizzando quel progetto di salute, educazione, crescita morale e sportiva che lo Stato mette tra i primi obiettivi strategici…» avevano dichiarato le dieci società ‘Asd’, annunciando una manifestazione di protesta.
In effetti, il caso un qualche polverone lo aveva sollevato tant’è che il comune di Lecce si era detto pronto a sostituirsi alla Provincia nella gestione delle strutture sportive.
I giorni sono passati, ma nulla è cambiato per questo dopo i silenzi e le “promesse disattese” domani mattina i responsabili delle associazioni sportive dilettantistiche si daranno appuntamento, di nuovo, presso gli uffici della provincia in via Cicolella. «Vogliamo risposte chiare sulla immediata riapertura del palazzetto – afferma Sandro Laudisa, general manager della Asd La Suola di Basket Lecce – io personalmente non andrò via senza dati certi e senza nomi di referenti con cui poter interloquire per le palestre scolastiche»