Nuovo tassello nella vicenda relativa alla dismissione di un immobile facente parte del Palazzo dei Cassinesi. Ed esultare oggi sono la Provincia di Lecce e la società Celestini s.r.l. Gli occupanti dell’ex convento, infatti, si erano opposti alla presa di possesso da parte della Celestini e della Provincia rivendicando un preteso acquisto per usucapione e comunque l’avvenuto spoglio violento da parte dell’Ente proprietario. Da qui l’instaurazione di un contenzioso davanti al Tribunale di Lecce.
“L’Ente ha agito legittimamente in autotutela”
La pretesa, però, è stata contrastata dal legale dei due enti, l’avv. Pietro Quinto, il quale ha eccepito l’inammissibilità della pretesa sotto il profilo giuridico e in termini fattuali. Dopo un intervento cautelare del Giudice monocratico a favore dei ricorrenti, a seguito di un reclamo proposto al Tribunale, il Collegio della Prima Sezione Civile ha accolto le tesi difensive della Società e con ampia motivazione ha affermato che, nella fattispecie, avuto riguardo alla natura demaniale del bene, facente parte del Palazzo dei Cassinesi – come sostenuto dall’Avv. Pietro Quinto nella memoria difensiva – legittimamente l’Ente proprietario ha potuto agire esercitando i poteri di autotutela ai fini della liberazione dell’immobile riacquistandone la piena disponibilità per la successiva realizzazione del programma di dismissione approvato dagli organi deliberativi della Provincia nell’ambito delle procedure di “cartolarizzazione” previste da una legge dello Stato.