Pensieri di donna dal Salento. Verso una reale parità di genere, nonostante tutto


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Abbiamo pensato di raccogliere il pensiero di chi sul territorio rappresenta la voce in rosa nel mondo della politica, del lavoro, dell’imprenditoria. Nessuna deriva femminista nelle parole delle nostre protagoniste, ma la voglia di un riconoscimento sociale che abbia davvero il sapore della parità di genere.

Lo spunto d’apertura lo offre il direttore responsabile di Leccenews24, Alina Spirito “lo sguardo bisogna rivolgerlo alle nuove generazioni, ai nostri figli, alle nostre figlie. Lo sforzo che ogni giorno nonne, madri e nipoti hanno fatto e continuano a fare per affermare la figura di una donna che lotta quotidianamente non soltanto per il proprio lavoro, ma anche – e a volte soprattutto – per la propria famiglia. Una donna che vale e non sempre viene riconosciuta purtroppo a causa di visioni del mondo ristrette e incompatibili con lo sviluppo sociale. La donna vale, sì, tanto quanto il suo compagno, il suo amico, il suo collega. Inutile fare confronti, quello maschile e quello femminile sono due mondi diversi che si incontrano e si compensano. Ma vogliamo soffermarci sulle difficoltà di conciliazione vita-lavoro? Non finiremmo più di parlarne. Il ruolo della donna è importante sia dentro che fuori le mura di casa. Per questo a volte ci si trova come funambole, a tenersi in bilico sul filo degli impegni e delle proprie responsabilità, anche quando viene meno ogni sostegno. E allora la forza sia la caratteristica di tutte, la forza e il coraggio”.

“Quel che mi piace ripetere è che ci troviamo in una fase di transizione, tanto è stato fatto ma anche tantissimo c’è da fare in nome della parità di genere” afferma Maria Rosaria Bochicchio, direttore CNIPA Lecce. “ Non parlo soltanto dal punto di vista professionale dal quale è evidente che le donne sono chiamate sempre a dimostrare qualcosa di più dei colleghi uomini per farsi valere, ma anche nel sociale. E’ scandaloso assistere ancora nel 2015 a soprusi e violenze di ogni genere di cui tante donne sono vittime ancora silenziose. Tali atti di violenza non conoscono, purtroppo, distinzione di fasce sociali e attraversano tutte le classi. C’è ancora tanto da fare in termini di rispetto”.

E poi Stefania Tramacere, direttore di ISPA formazione, “premetto che non ho mai creduto nell’importanza di dedicare alla donna una sola giornata di festa perché la donna è donna 365 giorni all’anno, ma al di là di questa riflessione penso che il ruolo femminile sia molto cambiato negli anni ed è destinato a cambiare ancora. La parità dei diritti e dei doveri, pur se in alcuni ambiti è ancora l’uomo a farla da padrone, tende a perfezionarsi. Ciò che differenzia l’uomo dalla donna è, in fondo, soltanto l’approccio ai problemi, la sensibilità di affrontare le questioni. Credo che nelle relazioni interpersonali sia essenziale un pizzico di umanità in più, anche sul lavoro”.

Filomena D’Antini Solero, consigliera di parità della Provincia di Lecce, in prima fila contro la scelta definita dai più anti-storica del Consiglio regionale della Puglia in merito alle quote rosa nella legge elettorale, si ferma su una riflessione sull’universo maschile chiamato a “riconoscere le donne come risorsa per lo sviluppo e la crescita valoriale ed economica del Paese”.

Francesca Mocavero, ex consigliera delegata alle Politiche giovanili del Comune di Monteroni ed attuale esponente del movimento politico Fronte Comune, dice “l’8 marzo non può e non deve essere una ricorrenza vuota e retorica poiché altrimenti si corre il rischio di viverla come un appuntamento frivolo, esattamente l’opposto del senso e del significato che è stato dato alla festa delle Donne. Per questo è importante che la si festeggi con iniziative degne del valore intrinseco di una battaglia che non bisogna mai smettere di combattere. Bisogna guardare sempre verso questa direttrice prima di muoversi nell’organizzazione di momenti di incontro intorno a questo tema, con il pensiero unico di regalare alle donne occasioni di dialogo e di confronto con la società che mai come in questi anni avverte il bisogno dell’approccio femminile  alle questioni della quotidianità. Le donne per indole e per esperienza di vita sono le uniche a potersi rapportare alla realtà con la dovuta complessità che significa tenere sempre presenti più punti di vista e non avere a cuore solo e soltanto la visione di una parte di un tema. C’è bisogno di più donne che nella società si impegnino a dare il loro contributo”.

In ultimo, Carmen Tessitore – vicesindaco del Comune di Lecce. “La donna è una risorsa irrinunciabile, sia nella famiglia che nella società. Proprio alla luce di questa convinzione, l’Amministrazione comunale, se pur con tutte le difficoltà economiche del momento, ha voluto puntare sugli eventi dedicati alle donne, sulle associazioni che, grazie alla vivacità culturale con cui si contraddistinguono, stanno dando vita a tanti appuntamenti  che vogliono declinare la figura femminile in tutte le sue sfumature. Sono eventi di spessore quelli che vedono coinvolti il Comune di Lecce. Tra tutti, voglio ricordare l’incontro che si terrà presso l’Open space di palazzo Carafa sulle manovre disostruttive in età pediatrica, un incontro informativo a cura della Croce rossa e dell’Associazione Mamma moi. Come salvare la vita di un bambino, questo significa puntare all’essenziale".