Qualche giorno fa l’Adoc ha chiesto un incontro al Comune per conoscere lo stato dei lavori nella piazza che ospitava il Mercato dei fiori, alla luce degli ultimi ritrovamenti archeologici di particolare rilevanza, oggi, ancora una volta interviene Lecce Bene Comune che evidenzia “un deficit di conoscenza evidente legato alla scarsissima socializzazione dell’intervento presso la cittadinanza, nonostante un lungo iter progettuale, e che la stessa area di cantiere, aperta ormai da due anni, rafforza e acuisce” afferma l'architetto Rita Miglietta.
Insomma, i leccesi vorrebbero vederci più chiaro, magari conoscendo gli esiti della campagna di scavi svolti fino a questo momento.
“E’ inconcepibile – scrive Rita Miglietta – che un tale intervento, cui è sotteso un forte interesse pubblico, (lo spazio aperto della piazza, il mercato e la sala polivalente), non sia accompagnato nell’area interessata da pannelli informativi, fotografie degli scavi e dei reperti, spazi di informazione e chiarimento. Sollecitiamo nuovamente l’amministrazione ad agire di conseguenza per trasformare un luogo di abbandono in uno spazio diverso, ricco di informazioni e decoroso. Capace di trasferire l’idea dell’interesse pubblico alla realizzazione del progetto”.
Quel che è certo è che la Sovrintendenza ai Beni Culturali sta seguendo il progetto passo passo, imponendo laddove necessario lo stop ai lavori. Un ruolo di garanzia, insomma, la cui importanza è stata ribadita dal Prof. D’Andria dell’Università del Salento, nella breve descrizione della campagna di scavi da lui coordinata, e che ha garantito un dettagliato lavoro di documentazione dei reperti.
“Ora si tratta di effettuare una scelta pubblica condivisa con la comunità – scrive ancora l’architetto Miglietta – Forse non tutti i cittadini sanno che è stato dato avvio alla verifica di assogettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale del Progetto: non solo un passaggio amministrativo posto a tutela della sostenibilità ambientale, ma una fase molto importante perché è un momento nel quale deve esserci la più ampia consultazione pubblica possibile. C’è per la cittadinanza tutta, cittadini esperti e associazioni, la possibilità di partecipare al progetto avanzando delle osservazioni da sottoporre all’amministrazione e al promotore: ogni contributo possibile volto a valutare gli impatti del progetto anche sul piano degli scavi archeologici è un’occasione preziosissima per un arricchimento culturale della città”.
In tal senso Lecce Bene Comune sollecita la partecipazione al progetto e invita l’Amministrazione a coinvolgere la Sovrintendenza in questo processo di verifica.