Tra le eccellenze pugliesi più conosciute nel mondo non viene annoverato soltanto l’olio pregiato noto sin dall’antichità e il vino negroamaro, ma certamente anche la pietra leccese.
A promuoverla e valorizzarla ci penserà Federestauro, la federazione italiana delle imprese e delle professioni del restauro, che ha deciso di includerla nelle eccellenze italiane destinate all’architettura, all’edilizia e al restauro e la inserirà tra i materiali “raccomandati” dal suo network rappresentato dai migliori architetti attivi in campo nazionale.
“È necessario salvaguardare e tutelare, ma anche promuovere e valorizzare, l’identità e la qualità dei nostri materiali destinati a questi settori. Ho proposto ad Assopatrimonio di creare, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali un marchio per promuovere questi materiali e l’attività dei produttori collegati”, ha affermato Alberto Rui, Presidente di Federestauro.
Plaude all’iniziativa Cristina Caiulo, console di Assocastelli in Puglia (che rappresenta i gestori e proprietari di immobili d’epoca e storici), architetto che insieme al marito Stefano Pallara è specializzata nella progettazione di interventi di restauro.
Per lei “La pietra leccese è la protagonista indiscussa del patrimonio architettonico leccese, in buona parte anche vincolato”.
Alessandra Porpora partner di Assocastelli Real Estate in Puglia conferma che “Gli immobili dove si utilizza questo tipo di materiale sono particolarmente apprezzati dai potenziali acquirenti anche internazionali”.
Isabelle Oztasciyan Bernardini d’Arnesano, presidente del club Assocastelli di Lecce, negli anni ’80 ha restaurato il suo antico palazzo nel centro storico cittadino recuperando le testimonianze dell’utilizzo di questo materiale.
Un materiale che da secoli viene estratto nelle cave di roccia calcarea che si trovano nel territorio leccese e che successivamente viene lavorata per essere utilizzata in tutto il mondo.
Viene impiegata per realizzare pavimentazioni e rivestimenti di ogni tipo di edificio. Nei secoli la pietra leccese ha consentito la realizzazione di capolavori architettonici. Attualmente è utilizzata nel restauro di edifici d’epoca e storici, ma anche nella realizzazione di moderne ambientazioni alle quali conferisce una suggestione unica.
Ma la pietra leccese rappresenta anche un asset economico per l’intero territorio. Tra i produttori più apprezzati la posizione di leadership spetta alla Pimar di Cursi guidata dai fratelli Giorgia Marrocco e Giuseppe Marrocco. L’azienda ha origine alla fine ‘800 e vanta importanti realizzazioni, tra queste anche la trasformazione in resort dell’antico Castello di Ugento. Il fiore all’occhiello della Pimar è la collaborazione con l’archistar internazionale Philippe Starck.