Nuove filosofie dietro un design che affascina e conquista sempre più. Lo stiamo vedendo in questi giorni a Martano, nel bellissimo centro storico trasformato da Agorà Design in un cantiere a cielo aperto, tutto dedicato al design.
Interessantissimi workshop, tavole rotonde e lectio magistralis nel programma di Agorà Design 2018 oltre a progetti, e istallazioni visitabili ancora oggi presso il Palazzo Baronale. E poi, un contest per i professionisti delle idee innovative che ha portato, da tutto il mondo, oltre 200 progetti per i segmenti Living, Textile, Garden e Stone.
PIMAR, una storia lunga 160 anni e poi un amore per la propria terra che la accomuna all’azienda Sprech, leader mondiale nel settore delle tendostrutture e organizzatrice di Agorà Design.
PIMAR, idee in movimento
Dopo la tappa veronese di Marmomac del mese scorso, che ha visto PIMAR presente con due spazi espositivi, uno con le proposte di interessanti soluzioni progettuali, come realizzazioni di facciate e rivestimenti, nonché le proposte di campioni di texture in pietra naturale PIMAR, dal grande valore decorativo. Foglie, che riprende la forma della foglia di vite, Moresco, Terrae, Spacco, Liscio bisellato sono solo alcune delle finiture create in pietra lavorata al robot o rifinite a mano.
Di grande impatto la parete decorativa Modular Stone Wall dal design innovativo, un sistema studiato per la costruzione di diaframmi verticali auto-portanti. Modular Stone Wall può essere utilizzato per allestire pareti divisorie semitrasparenti schermanti.
La pietra, unica e inimitabile, è l’elemento naturale capace di assecondare la creatività di ogni progettista
La nostra intervista – A tu per tu con Giorgia Marrocco
Giorgia, ci racconta PIMAR?
PIMAR è un’azienda che oggi si rispecchia in due brand ben definiti: uno è “PIMAR Architetture”, un po’ il core business dell’azienda e l’altro è il nuovo segmento dedicato alla progettazione d’interni, ovvero “PIMAR Design”.
“PIMAR Architetture” riguarda il mondo con cui l’azienda si è sempre identificata: ristrutturazioni o ricostruzioni di facciate e, più in generale, tutto ciò che si riconduce al lavoro di architettura, ha da sempre trovato in PIMAR un alleato di grande professionalità, che segue progetti, predispone servizi e offre assistenza.
“PIMAR Design” è la nuova dimensione aziendale, autonoma e parallela all’altra, che parla di finiture di interni, di ambientazioni ma anche di prodotto. Un progetto ambizioso sollecitato dalle emozioni avallate dall’utilizzo di prodotti naturali in un ambito applicativo che è il design di interni.
PIMAR interpreta in un’ottica dinamica il dialogo dei due segmenti “Architetture” e “Design” e si propone – io amo definirla così – come un’azienda artigiana organizzata, nel senso che PIMAR allinea in una filiera corta, cave, produzione, manifattura esperta, studi di progettazione e, per finire, un servizio di “chiavi in mano”.
“Prospettive” è il nome del progetto di arredo contemporaneo firmato PIMAR ed esposto a The Italian Stone Theatre, il padiglione di Marmomac che presentava ricerca, sperimentazione, pietra e tecnologie italiane. Quali sono le prospettive di PIMAR e, più in generale, del comparto della pietra leccese.
Quando noi di PIMAR parliamo di prospettive noi intendiamo prospettive fatte di nuove visioni ma parliamo anche di coinvolgimento del territorio. Un lavoro che portiamo avanti da anni e che ci vede attivi nelle collaborazioni con l’Università del Salento e con il Politecnico di Bari con il fine ultimo di coinvolgere sempre più giovani progettisti e giovani designers.
Anche la nostra partecipazione a questa importante manifestazione che è Agorà Design, rafforza il percorso che abbiamo avviato da tanti anni. Il nostro obiettivo è di creare sempre nuovi stimoli per studenti e giovani laureati affinché possano credere in questo territorio e da questo territorio possano ripartire sostenuti da una ventata di positività e di energia. Prospettive, dunque, per i giovani, per i nostri figli.
La nostra pietra ha parlato al mondo di barocco leccese. Oggi può ancora far parlare di Salento?
Certo. Ma anche qui occorreranno delle visioni e delle prospettive nuove. Non bisogna, di fatto, correre il rischio di rimanere ancorati al passato ma bisognerà partire dal passato e guardare al futuro; se non capiamo dove va il mondo dell’architettura, della progettazione o del design e quali sono le tendenze, difficilmente potranno esserci delle prospettive.
Nuove visioni e nuove prospettive, forti del proprio passato e della propria storia.
Si, assolutamente. Noi di PIMAR quando siamo all’estero, ospiti di grandi manifestazioni internazionali, partiamo sempre raccontando chi siamo, da dove veniamo e qual è la nostra storia. Da lì parte tutto. La nostra storia, quella del nostro territorio è l’elemento imprescindibile capace di dare un nuovo appeal ad un lavoro antico. La pietra leccese del resto si plasma con facilità e la sua duttilità contribuisce a vestire la pietra di contemporaneità.
Torniamo ad Agorà Design. Un evento capace di accentrare in quattro giorni i migliori nomi del design internazionale e di stringere partenariati con associazioni del territorio, con importanti aziende salentine e con aziende di prestigio da fuori regione. Quanto conta in questo campo la capacità di fare rete?
Conta tantissimo. Io personalmente riconosco al gruppo Sprech, organizzatore dell’evento, una visione innovativa e la capacità di creare una giusta sinergia tra le aziende coinvolte perché, effettivamente, mettendo insieme tante energie si può dare grande propulsione al territorio.
Straordinario anche il rapporto che si è creato tra le aziende partner di Agorà Design: unità di vedute e di intenti unite a grande serietà e rispetto per un lavoro che ha espresso le migliori competenze. Ognuno di noi ha potuto dare al contest voluto da Sprech Group, le proprie esperienze e il proprio apporto per realizzare un evento unico e di grande spessore.

La storia del Salento è incisa sulla pietra. Il futuro lo scriveranno le sinergie positive di questo meraviglioso territorio fatte di arte e di imprenditori coraggiosi.