Pinocchio compie gli anni: il 7 Luglio 1881, la nascita di un grande classico


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Compie centoquarant’anni esatti la favola più amata di sempre da bambini e adulti,
Le Avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”, pubblicato per la prima volta il 7 Luglio del 1881 da Carlo Lorenzini, in arte Collodi, che conquistò fin da subito l’ammirazione di tutto il pubblico italiano e straniero.

Uno dei migliori classici della letteratura per ragazzi, il racconto prende in considerazione la storia di un burattino che si chiama Pinocchio e lo pone al centro di numerose dis-avventure. Inizialmente programmato per essere pubblicato a puntate, ebbe presto un successo così grande da essere tradotto e fatto pubblicare anche all’estero, per apparire poi in moltissime opere di ogni genere, ed in particolare cinematografiche, come il celeberrimo film animato di Walt Disney del 1940.

La storia della nascita di un classico

All’indomani del completamento dell’Unità d’Italia, una delle prime problematiche più gravi da affrontare fu quella dell’istruzione pubblica. I dati impietosi raccontavano all’epoca di un 78% della popolazione italiana che risultava analfabeta, con picchi nelle regioni della Sardegna, al 91%, Calabria e Sicilia, entrambe al 90%. La legge Coppino del 1877, dunque, estese l’obbligo scolastico a tutti, portando in aggiunta l’istruzione elementare gratuita da due a tre anni, e modificando la precedente legge Casati del 1859.

In questo contesto, Collodi cercò il modo esprimere in maniera innovativa, la riluttanza di tanti bambini ad adempiere lo studio scolastico, ideando figure come Giannettino e Minuzzolo, preludi al terzo capolavoro.

Su suggerimento degli editori, infatti, lo scrittore fu incentivato a pensare a nuovi personaggi e nei primi mesi del 1881 inviò al “Giornale per i bambini”, una nuova raccolta sotto il nome di “Bambinata”, in cui compariva per la prima volta il racconto “Storia d’un burattino”, ovvero le prime imprese di Pinocchio.

Pensato inizialmente in soli otto capitoli, la serie continuò su richiesta fino al Gennaio del 1883 dove, dopo aver rivisto la suddivisione in capitoli e arricchito il testo con le illustrazioni di Enrico Mazzanti, venne ridato alle stampe con la raccolta definitiva Le avventure di Pinocchio, per la casa editrice Felice Paggi.

“Le avventure di Pinocchio”: un monito sempre attuale

Opera tra le più tradotte e vendute nella storia della letteratura italiana, il personaggio di legno più amato per i ragazzi, nacque come risposta a un mutamento cruciale della società italiana.

La favola di Pinocchio rappresenta una metafora della società moderna di fine Ottocento, in cui quella della marionetta di legno era vista come simbolo della meccanicità della persona, nel contesto di grande severità e dell’attenzione al formale tipiche dell’epoca.

Pinocchio che in tutti i modi cerca la strada più facile per inseguire il successo, viene così inghiottito da situazioni che lo portano sempre di più a perdere la strada giusta, fino all’epilogo finale in cui un atto di speranza e di amore,lo restituisce alla vita, assumendo le sembianze umane e ritrovando finalmente la sua anima.

Le singole vicende della storia con le varie chiavi interpretative, che si ispirano al filone spirituale della classicità letteraria, continuano ad essere fonte inesauribile per scrittori, registi e disegnatori, che hanno portato capolavori della letteratura e dello spettacolo come ad esempio il film d’animazione della Disney, del 1940, e Pinocchio, del 2002, di Roberto Benigni, fino alle varie versioni televisive e a fumetti.