Primo passo verso il processo di attuazione della riforma dei Servizi per il Lavoro e delle politiche attive. Nel corso della seduta di ieri, infatti, la Giunta regionale ha approvato il testo della Convenzione con il Ministero del Lavoro che consentirà all’Ente di via Capruzzi di garantire il finanziamento dei costi di personale dei centri per l’impiego per il biennio 2015-2016.
«Abbiamo vissuto questo adempimento non come una formalità – ha commentato l’assessore regionale, Sebastiano Leo – ma cercando di individuare un modello di gestione dei servizi che possa garantire ai cittadini un livello di qualità e standard di politiche attive sempre migliori, nonostante gli enormi problemi dovuti ad una dotazione di personale, di competenze e di infrastrutture che in Italia non raggiunge neppure un decimo degli altri paesi europei. La Regione Puglia vuole accettare la sfida di nuove e più efficienti politiche attive, pur consapevole delle enormi criticità che il Governo nazionale dovrà affrontare nei prossimi mesi, dando risposte chiare in termini di investimenti e risorse, a partire dal Piano di rafforzamento dei servizi».
La convenzione biennale conferisce alla Regione il compito di sostenere le politiche attive per il lavoro, attraverso i centri per l’impiego, la cui gestione, in via transitoria, viene affidata alla città metropolitana e agli enti di area vasta. Gli oneri saranno ripartiti, come previsto dall’Accordo del 30 luglio 2015 tra Stato e Regioni, per due terzi a carico del Ministero e per un terzo a carico della Regione.
Per lo scorso anno, il Ministero ha stanziato circa 11 milioni di euro, mentre la quota per il 2016 è ancora da definire. Nella fase di transizione verso un diverso assetto di competenze, la Regione stipulerà singole convenzioni con la Città metropolitana e le Province, garantendo in tal modo la continuità di funzionamento dei centri per l’impiego e del personale in essi occupato, assicurandone al tempo stesso un miglior rapporto funzionale con le Regioni.
Si chiude così una fase difficile e complessa, che ha visto la riforma dei servizi per il lavoro intrecciarsi con la ridefinizione delle competenze prevista dalla riforma della Costituzione ancora in itinere, e con la legge Del Rio di riordino delle competenze delle Province.