Primo Maggio a piazza Sant’Oronzo, i sindacati: “Assenza di investimenti al Sud. Serve strategia di sviluppo”

L’appuntamento organizzato da Cgil, Cisl e Uil uniti si svolge sul palcoscenico di Piazza Sant’Oronzo, a solo un mese dalle elezioni europee.

Sindacati uniti all’insegna del Primo Maggio, tutti sotto lo stesso slogan “Lavoro, diritti, stato sociale: la nostra Europa”. Da nord a sud, sono vari gli appuntamenti firmati Cgil, Cisl e Uil per la Festa dei Lavoratori che quest’anno cade a solo un mese di distanza dalle elezioni europee. E se Bologna ospiterà i segretari generali e Roma prenderà il grande concerto, a Lecce non poteva mancare l’iniziativa dei tre sindacati con l’obiettivo di sensibilizzare e informare.

Alle 10, in piazza sant’Oronzo, si parte a suon di strumenti con l’intrattenimento musicale a cura degli allievi del Conservatorio “Tito Schipa” – scuola di canto di Raffaella Liccardi. E il capoluogo salentino si anima di brani di Puccini, Verdi, Rossini e molti altri.

E sono i temi europei a farla da padrone, declinati al sociale e al lavoro, a pochi giorni dalle elezioni. Sarà forte, dunque, il richiamo a crescita e lavoro, punto dolente del Meridione che ogni giorno affronta precarietà e cerca di difendere la qualità delle condizioni. È l’Europa l’unico orizzonte di futuro, secondo le associazioni, un’Europa che si riforma all’insegna della coesione politica e sociale.

Le dichiarazioni di Cgil, Cisl e Uil di Lecce

“Nel nostro territorio – sottolineano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Lecce, Valentina Fragassi, Antonio Nicolì e Salvatore Giannetto – la lunga fase recessiva si è abbattuta in maniera drammatica sul lavoro, in termini quantitativi e qualitativi. Continuiamo a fare i conti con crisi aziendali che mettono a rischio centinaia di posti di lavoro, con un livello di disoccupazione giovanile drammaticamente alto, con un precariato dilagante che toglie ogni prospettiva di futuro ai nostri giovani e con l’aumento di situazioni di povertà ed esclusione. È evidente il fallimento delle politiche sul lavoro attuate finora e l’assenza di investimenti al Sud, a cominciare da quello per le infrastrutture”.

“Quello che serve – concludono – è una strategia di sviluppo da perseguire tutti insieme, istituzioni, imprese, parti sociali e datoriali, con impegno e determinazione, perché abbiamo il dovere e la responsabilità di ridare slancio alla nostra economia e di restituire fiducia e dignità ai lavoratori salentini”.