È una nota di preoccupazione quella che lancia l’Usppi Puglia (Unione Sindacati Professionisti Pubblico Privato Impiego) sull’ospedale di Scorrano. Un’autentica denuncia sull’aumento dei carichi di lavoro a cui non fa fronte l’implementazione del personale sanitario che, invece, tende ad assottigliarsi sempre più.
Una “grave carenza” quella dei lavoratori nell’ospedale salentino che, ovviamente, si può ripercuotere sui pazienti e che ha portato Fortunato Pazienza, dirigente Rsu dell’Usppi/Asl – Lecce, a scrivere ai vertici della Asl di Lecce e al direttore medico del presidio ospedaliero, invitandoli ad intervenire con immediatezza al fine di evitare azioni di protesta.
Secondo il sindacato i dati parlano chiaro: il flusso dei pazienti è in costante crescita, così come dimostrato dal numero di prestazioni registrato al pronto soccorso e dall’aumento delle attività dell’area chirurgica, dell’area medica e della sala operatoria. La conseguenza ovvia è stata un aumento dei carichi di lavoro che il personale medico e infermieristico sopporta ormai a fatica, in tutti i reparti.
«La ciliegina sulla torta – scrive Nicola Brescia, segretario generale dell’Usppi – è quella del ben noto fenomeno dell’extra locazione: sono stati, infatti, aggiunti posti letto per pazienti di pertinenza medica nei reparti di Ortopedia, Chirurgia e Ostetricia. Una scelta che sta causando un alto livello di stress lavorativo e che mette a dura prova la resistenza fisica e psichica di tutti. Il carico è tale che non è sempre possibile garantire un turno completo di personale infermieristico e di operatori sociosanitari. E ciò avviene tanto nei servizi di diagnosi quanto nelle aree di degenza».
Carenza di personale
Per questo l’Usppi denuncia che nel reparto di Medicina e lungodegenza la carenza di personale medico e infermieristico è diventata sempre più grave. Il reparto, infatti, conta ben 52 posti letto distribuiti su 2 piani, un numero di posti letto funzionanti che va oltre il numero previsto e deliberato dalla Giunta Regionale con il nuovo piano ospedaliero. E c’è di più: le richieste di personale sono ancora disattese, al punto che nell’ultimo semestre del 2018 non sono state adottate neppure le sostituzioni di personale, assente per malattia lunga o maternità. E anche i 7 pensionamenti degli ultimi anni non sono stati rimpiazzati.
Per consentire la regolare turnazione quotidiana sarebbero quindi necessari 5 infermieri in più e altri Oss. Per non parlare, poi, della dirigenza medica: “I pazienti quotidianamente raggiungono un numero di circa 70 e si registrano 12-15 pazienti extralocati in altri reparti, oltre alle continue richieste del pronto soccorso di consulenze internistiche. Diventa perciò urgente l’assegnazione di almeno 3 dirigenti medici.
Il sindacato denuncia anche il fatto di aver ricevuto numerose segnalazioni da parte di infermieri che affermavano di essere stati chiamati a svolgere, in reparto, mansioni proprie del personale Oss. Mansioni alle quali non sono tenuti, poiché tale comportamento costituisce un illegittimo demansionamento.