Sant’Oronzo, e se la statua non tornasse più sulla colonna dopo il restauro?


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I salentini e i turisti che hanno sentito parlare di Sant’Oronzo potranno ammirare la statua del patrono della città a Palazzo Carafa, dove è stata trasferita momentaneamente in attesa che i lavori di restauro, più complicati di quanto immaginato, gli restituiscano l’antico splendore perduto.

La rappresentazione del Santo che da quasi 300 anni veglia sulla piazza è “messa male”. Gli agenti atmosferici hanno compromesso in maniera grave il manufatto, soprattutto la struttura di legno all’interno della statua non sembra più essere in grado di garantirne la staticità. E anche il trascorrere del tempo, spesso inclemente con i monumenti a cielo aperto, ci ha messo del suo rovinando il ‘prezioso’ manufatto composto da oltre 4 metri di bronzo e legno veneziano.

Per questo, si sta facendo strada l’idea di installare sulla colonna alta 29 metri una copia esatta di Sant’Oronzo, in modo da proteggere l’originale da tutti gli “attacchi”.

Apparentemente può sembrare un’eresia, ma il pensiero di posizionare una riproduzione del simulacro non è poi così bizzarra. Tante città, italiane e non, chiamate a proteggere i loro monumenti hanno pensato di sostituirli. È una riproduzione, ad esempio, la statua equestre di Marco Aurelio in piazza del Campidoglio a Roma. “Finto” il David di Michelangelo. E Giuditta e Oloferne di Donatello non sono più tornati in piazza della Signoria. Resteranno per sempre nella sala dei Gigli, a palazzo Vecchio.

Insomma, un piccolo ‘sacrificio’ per salvare beni preziosi, a volte inestimabili. Un’alternativa che potrebbe far storcere il naso, ma necessaria per proteggere l’originale esposto alla mercé degli agenti atmosferici e inquinanti se tornasse sotto le stelle.

Anche Sant’Oronzo potrebbe non tornare mai più sulla colonna. Non tutti, però, sono d’accordo. Forse a decidere dovrebbero essere i leccesi…