Le concessioni demaniali marittime, in una regione come la Puglia che di turismo balneare ci vive, sono certamente un punto caldo. E molte delle concessioni demaniali marittime stanno arrivando a scadenza, aprendo di fatto nuove possibilità e nuovi scenari.
Per permettere all’impresa turistica locale di far fronte a questo nuovo cambiamento, visto che i lidi potrebbero avere nuovi “proprietari” molto presto, è stata predisposta una proroga che, di fatto, concede ben 15 anni in più per organizzarsi e far fronte all’apertura di un nuovo bando di concessione demaniale marittima. È la legge di Bilancio di previsione dello Stato per il 2019 (Legge 30 dicembre 2018 n. 145, art.1, comma 682,683 e 684) a prevedere la proroga di 15 anni, un’estensione delle concessioni demaniali agli attuali concessionari. Ma sono proprio le modalità di concessione dell’estensione della durata delle concessioni a scatenare le polemiche. Ad intervenire sulla questione è l’associazione culturale ‘Meridiana’, guidata da Paola Bruno, che subito si schiera contro alcune scelte dell’Amministrazione comunale leccese.
Il sollecito della Regione
È di pochi giorni fa la Nota della Regione con cui si “sollecita la proroga alle concessioni demaniali vigenti” e le polemiche non sembrano mancare. Stando a quanto riportato nella Nota, “l’estensione della durata delle concessioni demaniali esplica i suoi effetti ex lege, non residuando alcun potere discrezionale in capo all’Amministrazione concedente, che è tenuta a procedere in ottemperanza della legge, previo accertamento della volontà del concessionario”. Un’estensione che dovrebbe essere quasi automatica, dunque, ma che così non sembra essere, secondo l’associazione culturale.
L’Amministrazione comunale lancia un progetto pilota
“Si legge sulla stampa di un “patto” tra Comune (solo quello di Lecce) e Regione – dichiarano in una nota stampa – che riguarda la proroga delle concessioni subordinata alla condizione che i balneari collaborino nel monitoraggio del piano di erosione delle coste “in una cornice di interesse generale” con l’obiettivo che Lecce sia “da esempio per gli altri Comuni costieri con un percorso di co-gestione delle spiagge”.
Un progetto pilota che dovrebbe essere da esempio per tutti gli altri Comuni della Provincia, che sottoporrebbe il rinnovo alla collaborazione sul monitoraggio dell’erosione costiere. Ma è proprio qui che nascono le perplessità di “Meridiana”.
Il monitoraggio dell’erosione costiera
“A fronte della Nota Regionale chiarissima sul fatto che le concessioni vadano rinnovate ex lege senza alcuna discrezionalità o condizione, essendo addirittura sufficiente la sola volontà di rinnovo da parte del concessionario, si annuncia che sarà siglato un patto tra Lecce e la stessa Regione che sottopone il rinnovo non al possesso di determinati requisiti ma addirittura alla collaborazione sul monitoraggio dell’erosione costiera che difficilmente potrà essere realizzato entro i termini di scadenza delle stesse concessioni, cioè dicembre 2020”.
Un patto che lascia dubbi e che non esprimerebbe chiaramente i suoi obiettivi. “Sarà opportuno comprendere con maggiore chiarezza in cosa consiste il Patto o Progetto pilota di cui si sta ragionando, anche con un supporto legale, visto che da nessuna parte esistono bandi o richieste di interesse o linee guida regionali in tal senso, ne’ si può dare per scontato che i balneari e gli altri Comuni siano concordi nel seguire il fulgido esempio di Lecce ed adeguarsi al Patto, senza che mai una simile manifestazione di volontà sia stata da loro espressa”.
