Prostituzione a Lecce, la Capitale del Barocco come Amsterdam?


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Siamo abituati a parlare e sentir parlare di Lecce come la Capitale del Barocco, l’astro nascente del turismo mondiale, la Firenze del sud candidata a Capitale Europea della Cultura e, ovviamente, rinomato polo universitario, città d’interesse economico e, fra l’altro, politico.
 
Tutto vero e, soprattutto, meritato grazie all’impegno che, negli anni, il capoluogo salentino ha profuso per raggiungere questi importanti risultati. Se ci fate caso, però, tutti questi sono aspetti di cui, leccesi è non, possono godere alla luce del sole o, parafrasando al contrario il celebre film di Robert Rodríguez, dall’alba al tramonto; ma una realtà che voglia dimostrarsi all’altezza di ognuno di questi traguardi dovrebbe, anche, avere la maturità di fare i conti con quello che accade per le sue strade dal crepuscolo in poi, quando lo sfarzo, cioè, e la luminosità di chiese e palazzi signorili cedono il passo a vetrate e luci soffuse che, a pochi metri da quelle della miriade di locali che costellano il centro storico, fanno piombare le vie più interne in un’atmosfera simile a quella del quartiere a luci rosse di Amsterdam.
 
Sia chiaro, nessuno vuole imbastire una diatriba sull’opportunità o meno di un fenomeno antico come il mondo che, per quanto ci si possa fasciare gli occhi di prosciutto, esiste e, con tutta probabilità, continuerà ad esserci; semmai, ciò che veramente ci preme, è sensibilizzare la collettività al fatto che il tutto avvenga sotto il naso dei cittadini in orari non improbabili ma, anzi!, proprio mentre questi, nell’indifferenza più totale, trascorrono momenti di pausa e spensieratezza al termine una settimana di lavoro o di studio!
 
Certo, qualcuno potrà dire che zone come “Le Giravolte”, Via Quinto Ennio o il sottopassaggio di Via Rudiae non siano proprio a due passi dalla più frequentata Piazza Mazzini né dietro l’angolo dell’Anfiteatro Romano, tuttavia è innegabile che anch’esse siano comunque centralissime aree di transito dove, turisti e residenti, sono ormai costretti ad abbassare lo sguardo onde evitare di passare per voyeur o, peggio ancora, a sgranare gli occhi mentre, alla guida della propria automobile, cercano di non investire qualche lucciola “tirabaci” che, nell’intento di sfuggire a una possibile retata delle forze dell’ordine, corre da una parte all’altra della strada.
 
Ora, i quesiti che potremmo porre, e porci, in merito sarebbero molteplici e spaziano dal capire se gli opportuni controlli atti ad arginare una tale situazione vengano realmente effettuati al se i locatori degli innumerevoli appartamenti e monolocali interessati da un tale contesto si premurino di conoscere prima le attività dei soggetti affittuari o, perché no, se non sia il caso di rimettere mano alle leggi in materia di prostituzione ma, se possibile, preferiremmo racchiudere tutto in un’unica domanda: vi pare normale?
 
Luca Nigro