Hanno deciso di manifestare sotto Palazzo Carafa per esprimere tutta la loro indignazione i cittadini residenti negli alloggi comunali di Via Indino. L’altro ieri avevano dovuto chiamare i Vigili del Fuoco e la Polizia Locale per segnalare il pericolo di crollo di alcuni pezzi di cornicione che avrebbero potuto essere fatali per chiunque fosse entrato o uscito da quelle palazzine. Oggi la protesta diventa ancora più forte, quasi esasperata.
Si tratta di nuclei familiari in grave crisi economica e sociale che quasi quindici anni fa ottennero l’assegnazione in alcuni alloggi comunali di Via Indino, una strada nell’area nord di Lecce, a pochi passi dei plessi universitari del complesso degli Olivetani, tra il Cimitero Monumentale del capoluogo e un noto albergo congressuale all’ingresso della città. Dovevano essere temporanei quegli alloggi, appunto. Ma alla fine non lo sono stati, creando gravissimi problemi di vivibilità ad alcune famiglie.
In pochi metri quadrati vivono in tanti, infatti. Certamente troppi. In molti casi sono presenti bambini che avrebbero diritto a stare in case più confortevoli, per non parlare poi di chi è invalido e in quelle case non può nemmeno utilizzare l’ascensore in quanto non esiste.
‘Mio marito invalido – dice la signora Lucia – da quasi due anni non può uscire da casa. Mi chiedo: è mai possibile che nel 2020 si debba vivere in questo modo? Noi non siamo morosi, paghiamo tutto quello che dobbiamo pagare per legge. Io, come tanti altri cittadini che in quella strada si trovano nelle stesse condizioni, non chiedo assegnazione di nuovi alloggi, ma soltanto un cambio. La possibilità di andare in un appartamento più grande e con l’ascensore per mio marito e per tutti coloro che sono disabili. Al tempo stesso potrebbe venire nel nostro chi vive da solo e non ha particolari esigenze. Il Comune dovrebbe interessarsi per questi cambi senza lasciare che siano i cittadini a dover indagare come detective per sapere chi può o chi vuole cambiare. Se non interviene l’istituzione deputata chi deve intervenire? Davvero non sappiamo come fare, siamo esasperati!’.
Nel frattempo i cittadini dichiarano che proseguiranno la loro battaglia e che la manifestazione di oggi è soltanto il primo tassello della loro lotta per una giustizia sociale. Si stanno costituendo nel Comitato Via Indino e proseguiranno nella rivendicazione di ciò che ritengono giusto e ormai improcrastinabile.