“Chiediamo alla Regione Puglia di dire basta al precariato creato dalle cooperative e dai bandi sia della Provincia di Lecce che degli Ambiti Territoriali con i soldi pubblici! Basta alla flessibilità mortificante dei diritti, basta alle umiliazioni di queste lavoratrici e lavoratori! Una integrazione scolastica di qualità è una questione di civiltà!”.
E’ forte lo stato di agitazione che ha spinto il Cobas Pubblico Impiego ad organizzare il 27 dicembre scorso un
un sit-in di protesta a Lecce, in Viale Aldo Moro, nei pressi della sede della Regione Puglia, per chiedere il miglioramento delle condizioni lavorative e per la richiesta di internalizzazione del servizio di Integrazione scolastica in una società pubblica.
“Il sindacato Cobas – scrive in una nota Giuseppe Pietro Mancarella – ha svolto un’intensa attività a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori dell’integrazione scolastica pugliese rivolta a migliorare una situazione a dir poco insostenibile per il numero di ore assegnate che vengono ridotte sempre più, dalle regole dettate dalle cooperative che tagliano i già miseri salari, con sospensione del lavoro che non viene retribuito durante i mesi estivi ed altro ancora. Questa vicenda assurda ancora continua a ripetersi anno dopo anno e il presente anno scolastico sarà come i precedenti anzi peggio visto l’immobilismo regionale nei confronti del personale dell’integrazione scolastica”.
La storia dell’integrazione scolastica purtroppo è stata costellata nel suo percorso di civica affermazione da continue lotte da parte degli operatori e delle famiglie, quasi che il diritto all’inclusione di cui tanto si parla nel nostro sistema scolastico sia un obiettivo da non rendere facile ma da minare in ogni sua fase di reale attuazione.
Si pensi che con la nota prot.302 del 01/09/2021 il Cobas aveva chiesto la convocazione urgente del tavolo tecnico per comprendere cosa la Regione Puglia intendesse fare per l’inizio dell’anno scolastico. Un anno scolastico che non solo è iniziato ma che si avvia adirittura a compiere il suo giro di boa. Eppure nulla è cambiato per i lavoratori dell’Integrazione scolastica, sia educatori che Operatori Socio Sanitari.
“Durante la protesta Cobas a Bari vicino la sede del Consiglio Regionale del 13 luglio 2021 – prosegue nella sua nota Mancarella – chiedemmo alla Regione Puglia un intervento incisivo che ci fu promesso dall’assessore all’Istruzione Sebastiano Leo e dall’assessore al Welfare Rosa Barone. Entrambi avevano preso l’impegno della convocazione di un incontro con un tavolo tecnico per mettere dei paletti alla gestione delle cooperative e migliorare le condizioni lavorative di tutto il comparto regionale dell’integrazione scolastica stilando delle linee guida per il nuovo anno scolastico. Eppure ancora una volta assistiamo a promesse regionali non mantenute e le cooperative continuano a padroneggiare nella gestione degli appalti finanziati con i soldi pubblici della collettività”.
Paradigmatico poi, a detta del sindacato, il caso dell’Ambito di Lecce si è verificata una situazione paradossale, in base alla quale dopo la sospensione estiva dei contratti, alla data del 15 settembre 2021 per alcune dipendenti sono stati attivati e per altre non più. E oltre al danno la beffa: tra le lavoratrici che hanno ripreso l’attività vi sono disparità di ore lavorate.