In Italia è lecito registrare una chiamata al lavoro?


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La protezione della propria privacy è una sfida sempre più complessa in un mondo in cui condividiamo i nostri dati personali quotidianamente. Ciononostante, nella maggior parte dei casi abbiamo diritto a mantenere la confidenzialità delle nostre conversazioni private.

Ciò vuol dire che in linea di massima registrare una conversazione (che sia presenziale o telefonica) senza il consenso di tutti i partecipanti è illegale. Lo scenario cambia, però, quando la registrazione viene effettuata allo scopo di difendere i propri diritti – anche sul posto di lavoro – e in alcuni altri casi che vedremo di seguito.

È legale registrare le chiamate in Italia all’insaputa degli interlocutori?

La risposta più semplice sarebbe “sì”, ma a patto che la registrazione sia effettuata direttamente da un partecipante e abbia una delle seguenti motivazioni:

  1. Proteggere i propri diritti;
  2. Adempiere agli obblighi previsti in un contratto di cui l’interlocutore registrato alla propria insaputa faccia parte;
  3. Obbedire a un’imposizione legale;
  4. Raccogliere dati economici, a condizione che la legislazione concernente la proprietà intellettuale venga rispettata;
  5. Creare una strategia difensiva da presentare in tribunale, a condizione che la registrazione venga distrutta non appena ne cessi l’utilizzo previsto dalla legislazione italiana;
  6. Svolgere ricerche a scopo scientifico, storico o statistico in conformità alle rispettive normative sull’etica professionale.

Può sembrare quasi tutto abbastanza chiaro, ma almeno un dubbio rimane: registrare qualcuno sul posto di lavoro è illegale? In realtà, se le condizioni che abbiamo appena elencato sono rispettate, le registrazioni sono lecite addirittura in ufficio.

A novembre 2021, infatti, l’ultima zona grigia in materia è stata eliminata: la sentenza allora emanata dalla Corte di Cassazione ha determinato che anche nell’ufficio personale del datore di lavoro sono ammesse le registrazioni alla sua insaputa, purché il collaboratore abbia l’obiettivo di far causa all’azienda e utilizzare la registrazione come prova.

L’ufficio privato era solitamente trattato come uno spazio simile alla dimora – L’unico ambiente in cui la registrazione rimane illegale indipendentemente dalle motivazioni. Ma l’ultima sentenza della Cassazione sul tema ha modificato l’interpretazione giuridica in vigore nel nostro Paese.

Il problema che il collaboratore vuole portare in tribunale non deve necessariamente interessare il datore di lavoro. Se il responsabile è un collega, le stesse regole sono applicabili. Chiaramente, quindi, uno non può attivare il registratore e andare via; dovrà presenziare alla conversazione, anche se le persone registrate si rivolgono ad altri.

Se hai bisogno, a proposito, di registrare le chiamate che fai al lavoro, dovrai attivare un programma che ti consenta di farlo. Un registratore di chiamate per iPhone è utile sia per collaboratori con problemi seri come vessazione o assedio che per datori di lavoro che hanno bisogno di monitorare i propri dipendenti. Ma benché le app per registrare le chiamate siano sempre più comuni, tante sono scarse in termini di funzionalità e qualità delle registrazioni. Una delle migliori soluzioni disponibili sul web è Call Recorder iPhone, installala sul dispositivo che userai durante le conversazioni. Uno dei vantaggi più rilevanti di quest’app è che è gratuita. Dopo averla scaricata, puoi chiamare normalmente e lasciarla operare in background.

Ma ai datori di lavoro è consentito di registrare le telefonate?

Il Jobs Act del 2015 ha messo in atto alcuni cambiamenti in merito alla questione. Prima, la aziende di call center potevano registrare le chiamate tra i propri dipendenti ed i clienti, se comunque adottassero una serie di misure per proteggere l’identità e la privacy dei partecipanti.

Dal 2015, invece, il cosiddetto monitoraggio remoto, effettuato tramite impianti audiovisivi appositamente installati dal datore di lavoro, non è di per sé illegale. La nuova legislazione specifica tuttavia che sono tre gli scopi autorizzati in questo caso: sicurezza del lavoro, organizzazione/produttività e tutela del patrimonio della società.

Conviene sottolineare comunque che l’azienda non è automaticamente autorizzata a monitorare i collaboratori neanche se ha uno o più degli obiettivi previsti dalla legge. Anzi, dovrà prima concordarlo con il sindacato competente oppure rivolgersi all’ente territoriale di riferimento per le questioni lavorative e richiedere un’apposita licenza.

Ricordati

La registrazione di conversazione e telefonate all’insaputa degli interlocutori è normalmente vietata dalla legislazione italiana, ad eccezione delle situazioni in cui uno le usa per difendere i propri diritti (anche sul posto di lavoro) e negli altri casi puntuali che abbiamo discusso. Di norma, benché non sia un diritto assoluto, la privacy va sempre rispettata.

È comunque vero che le leggi in Italia sono in costante mutamento, per cui se hai qualche problema grave al lavoro è sempre bene stare attento alle notizie per evitare di violare la privacy altrui e quindi commettere un reato.