Reinserimento lavorativo per le donne vittime di violenza, a Casarano un passo importante per l’indipendenza economica


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Nella giornata di ieri, presso l’Aula Consiliare del Comune di Casarano, si è tenuta un’importante riunione operativa presieduta dal Prefetto di Lecce, Natalino Manno, incentrata sul tema fondamentale del “Reinserimento lavorativo delle donne vittime di violenza”. L’iniziativa, di cruciale rilevanza sociale, si inserisce nel più ampio contesto del “Protocollo d’Intesa per la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere nell’Ambito Territoriale Sociale di Casarano”, sottoscritto lo scorso 8 maggio.

L’incontro ha approfondito da diverse prospettive il delicato percorso di “uscita” delle donne dai Centri Antiviolenza, una volta concluso il loro iter riabilitativo. È emersa con forza la necessità di un “accompagnamento” al reinserimento sociale che non può prescindere da un elemento cardine: il lavoro. L’indipendenza economica, infatti, è riconosciuta come un pilastro essenziale per la piena autonomia e per liberarsi definitivamente dal circuito assistenzialistico.

La platea, composta da addetti ai lavori altamente qualificati, ha tracciato le linee guida e individuato gli step fondamentali per il delicato percorso di reinserimento lavorativo. Erano presenti i Sindaci dei Comuni dell’Ambito Sociale Territoriale, i referenti del Centro Antiviolenza “Il Melograno” (gestito dalla Cooperativa Medihospes), rappresentanti delle Associazioni datoriali, di Arpal Puglia, dell’UDEPE e delle Aziende operanti nell’hinterland del Comune Capofila.

Sono state condivise concrete strategie operative volte a:

Il Prefetto Natalino Manno si è dichiarato particolarmente soddisfatto degli esiti della riunione e del fattivo impegno dimostrato da tutti i partecipanti. Ha espresso l’intenzione di implementare la rete territoriale degli organismi che, per la loro missione istituzionale, possono favorire tali percorsi. L’obiettivo è quello di trasferire l’esperienza virtuosa avviata con l’Ambito Sociale di Casarano negli altri territori della provincia di Lecce. L’adozione di strumenti di intervento efficaci e coordinati è infatti cruciale per contrastare il terribile fenomeno della violenza di genere e per favorire parallelamente la crescita culturale di un territorio che merita di essere salvaguardato a trecentosessanta gradi.