Si è tenuto nei giorni scorsi a Lecce, presso la Sala Convegni della Camera di Commercio, un importante incontro promosso dal Comitato Provinciale e dalla Direzione Provinciale INPS, in collaborazione con il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV), per la presentazione del Rendiconto Provinciale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale del 2024.
L’evento ha visto la partecipazione di Federaziende, rappresentata da Simona De Lumè, Presidente Nazionale della Confederazione, membro del Comitato Provinciale INPS e Presidente della Commissione Speciale Commercianti.

Un rendiconto cruciale per il territorio
Nel suo intervento, la Presidente De Lumè ha sottolineato l’importanza del Rendiconto Sociale come strumento fondamentale che il CIV mette a disposizione di Istituzioni ed Enti, fornendo una fotografia significativa delle realtà territoriali da un punto di vista economico e sociale.
L’urgenza di una strategia congiunta per la crescita
Il cuore dell’intervento della Presidente De Lumè è stato un chiaro appello all’azione collettiva, sintetizzato nella sua dichiarazione:
“Occorre lavorare tutti insieme per adottare strategie più efficaci per il futuro! Solo sostenendo lo sviluppo di qualità del nostro tessuto economico e produttivo e conseguentemente dell’occupazione, sarà possibile, infatti, far crescere il nostro territorio e creare le condizioni indispensabili anche per un’auspicata stabilità del sistema previdenziale”
Analizzando i dati, la Presidente ha messo in luce la prevalenza delle microimprese (oltre il 95% delle attività) nel tessuto produttivo locale, riconoscendone l’eccezionale capacità di adattamento, ma rimarcando la necessità di un sostegno strategico.
Le sfide critiche: lavoro, giovani e genere
De Lumè ha identificato diverse sfide cruciali che minacciano la stabilità e lo sviluppo del territorio:
– Difficoltà nel reperire maestranze qualificate: le imprese faticano a trovare personale adeguato.
– Emigrazione giovanile: troppi giovani lasciano il Mezzogiorno per necessità, aggravando l’inverno demografico.
– Divario di genere: le donne rimangono svantaggiate nel mercato del lavoro, a causa di fattori culturali (scarsa ripartizione del lavoro di cura) e carenze nel welfare (insufficienza dei servizi per l’infanzia e supporto alle famiglie).
La critica si è rivolta ai bonus estemporanei e occasionali, definiti come soluzioni inadeguate. La soluzione, ha concluso la Presidente, deve essere strutturata e a lungo termine, puntando su:
– Rafforzamento del sistema duale come strumento di occupabilità.
– Formazione professionale.
– Politiche di genere serie a supporto della conciliazione vita-lavoro e della parità di dignità del lavoro femminile.
– Gestione dei flussi migratori tesa al rispetto delle persone e al loro effettivo inserimento lavorativo.