Alla fine la resa dei conti all’interno di Link è arrivata ed è giunta con la durezza che forse in pochi si aspettavano. Nell'assemblea dell’associazione studentesca di mercoledì 27 luglio scorso, infatti, si è decisa l’espulsione dei dieci consiglieri che avevano votato Robert D’Alessandro come presidente del Consiglio degli Studenti, in maniera difforme da quelle che erano state le decisioni del direttivo che aveva chiesto ai suoi delegati di votare per Rocco Cozza.
Insieme ai 10 consiglieri sono stati espulsi anche i due senatori Davide Manfreda e Natalie Antonazzo.
L’accusa di Link nei confronti di Davide Gasbarro, Paola Marzo, Andrea Buccoliero, Giovanna Vasco, Angelo Cataldi, Francesco Russo, Tommaso Micocci, Alessandro Daversa, Rebecca My e Mattia Antonio Chetta era chiarissima sin dall’inizio: ‘Invece di seguire l’indirizzo dell’associazione – detta in soldoni – avete fatto accordi interni che non rispondono alla logica di funzionamento e ai valori della principale organizzazione studentesca.’
Ricordiamo infatti ciò che era avvenuto nell’elezione del consiglio degli studenti di martedì 26 luglio scorso: alla votazione erano presenti in 22, di cui 3 del gruppo Icaro Obiettivo, 2 indipendenti, 1dell'associazione Uninsieme (eletto nella lista Link Liste indipendenti), 16 di Link Lecce. La scelta del presidente del Cds spettava, come logica democratica, proprio all’associazione maggioritaria che in sede di Assemblea aveva puntato l’indice su Rocco Cozza: ‘Tocca a te!.
Ma ecco che durante il voto si era verificato l’inaspettato: i piani di Link erano andati in fumo, poiché al candidato designato erano andati 9 voti, mentre su Robert D’Alessandro, sempre di Link, erano confluiti in 13. Ovvio che il direttivo di Link disconoscesse l’elezione del nuovo presidente e in sede di assemblea, 24 ore dopo, ha ritenuto di non mettere in discussione se stesso bensì i 10 presunti ‘fedifraghi’ che avevano fatto saltare gli accordi interni.
L’espulsione dei 10 è stata un atto consequenziale al quale ovviamente sono giunte le forti, fortissime critiche degli epurati soprattutto nei confronti del coordinatore Pantaleo Sergio. Queste le parole, in sintesi:
‘La presidenza dell'organo è stata assegnata dalla maggioranza dei consiglieri degli studenti a Robert D'Alessandro, ritenuto valido e idoneo a ricoprire questo ruolo grazie alle sue qualità e all'impegno sempre dimostrato, divenendo garante di una sintesi che rispecchia tutte le posizioni espresse all'interno dell'organo. Le assemblee interne all'associazione hanno prodotto nomi che non possono essere legittimati come l'individuazione di figure davvero rappresentative del gruppo. L’ultimo membro proposto alla presidenza, indicato in maniera faziosa come "scelta unanime", è stato scelto in realtà in assenza totale della controparte, a meno di ventiquattr’ore dalla votazione senza interpellare il parere dei consiglieri della stessa associazione’.
Così invece Vittoria Scarpa e Giuseppe Buccoliero, due organi maggiori eletti sempre nelle liste di Link, la prima membro del Comitato Unico di Garanzia (C.U.G.) dell'Università e il secondo eletto al Comitato che sovraintende la gestione degli impianti sportivi(C.U.S.): ‘Quello che sta accadendo in questi giorni ci lascia con un profondo senso di vergogna, prima di essere rappresentanti siamo stati militanti in quella che credevamo fosse l'associazione universitaria che rispecchiava di più i nostri ideali civili e politici. Prendiamo le distanze da un Coordinamento Universitario che impone linee dettate da assemblee a metà tra farsa e processo alle intenzioni’.
Inutile dire che l’auspicio è che queste polemiche e i dissidi interni alla principale associazione studentesca non intralcino il futuro e il lavoro delle prossime sedute del Consiglio degli studenti, un organo fondamentale per dare voci agli studenti nelle scelte dell’Ateneo salentino.