Residui di plastica in mare e sulla sabbia: spiaggia di San Cataldo ‘invasa’ dai rifiuti


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Ancora pochi mesi e finalmente potremmo tutti tornare a tuffarci nelle limpide acque salentine. Anzi, qualcuno – visto le belle giornate dello scorso mese – l'ha addirittura già fatto. Insomma, una primavera che sembra già estate nel Salento, con la bonaccia ed il caldo atipico di questi giorni che sembra voler annunciare una delle stagioni balneari più precoci mai avute, con tutte le possibilità che si prospettano per l'economia di un intero territorio. Eppure, nell'apparente splendore di un mare cristallino si nasconde un fenomeno tutt'altro che gradevole agli occhi, nonché al panorama paesaggistico salentino: una quantità enorme di plastiche di vario tipo tra buste e bottiglie ed ogni prodotto derivato.

Siamo a San Cataldo, la "Marina dei leccesi" per eccellenza. Tanto si è scritto, in passato, circa le condizioni ambientali della storica località balneare. Ed allora Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, su segnalazione di alcuni cittadini che hanno gridato all'altare con fotografie scattate nella parte Sud della Marina leccese di San Cataldo, chiede – tramite l'apposita nota stampa pervenutaci in redazione – un "immediato intervento delle autorità a partire dalla Regione Puglia, per una pulizia straordinaria ed immediata dei litorali e della costa per evitare un danno all'immagine che potrebbe pregiudicare un'intera stagione".

In effetti, anche la "bella stagione" che verrà si prospetta fruttuosa per gli operatori turistici della provincia leccese. Migliaia e migliaia di turisti "invaderanno" le spiagge, compresa quella di San Cataldo. Zona facile da raggiungere, ad appena dieci chilometri dal centro abitato, che se valorizzata al meglio potrebbe davvero rappresentare una miniera d'oro per l'economia turistica salentina. Sarebbe giusto però, prima di fare ragionamenti finanziari, cominciare da quelli ambientali. In primis, togliendo quegli orribili pezzi di plastica dipersi lungo l'arenile.