Rigenerazione della ‘Casa del Mutilato’, un protocollo d’intesa per dare ‘nuova luce’ al monumento di piazza Italia

Nuova vita all’edificio che si trova in piazza Italia, di fronte a porta San Biagio. Comune, Asl, ANMIG. Ora la ristrutturazione poi via all’attuazione dei progetti.

Restituire il giusto valore al primo monumento che cittadini e turisti incontrano entrando nel centro storico attraverso porta San Biagio.

Sì, parliamo della Casa del Mutilato di piazza Italia, per troppo tempo oscurato da situazioni di degrado.

Poi arriva è arrivato il progetto di Rigenerazione 2017/2022 che ha interessato il quartiere Leuca e un buon inizio di nuova vita c’è stato. Negli intenti della precedente amministrazione già c’era un percorso di partecipazione, progettazione consapevole e responsabilità da parte di cittadini e amministrazione.

Oggi si mette nero su bianco

L’ edificio diverrà sede di progettazione delle politiche del welfare per la lotta alle marginalità. Lo scorso gennaio è arrivata la delibera della Giunta comunale che ha disegnato la Casa del Mutilato come un luogo destinato ad un progetto di rigenerazione e innovazione sociale per rispondere alle nuove sfide sociali

In progetto, quindi, prende il via da un protocollo tra il Comune di Lecce, la Asl e l’Associazione Nazionale fra mutilati e invalidi di guerra, realtà proprietarie di locali contigui.

Il recupero

Come aveva già avuto modo di spiegare l’attuale assessore comunale all’urbanistica Rita Miglietta “L’immobile era rimasto senza visione ma oggi la Giunta ha dato mandato al sindaco Salvemini, di firmare il protocollo d’intesa per condividere un progetto che coinvolga più attori sociali e abbia come mission quella del welfare sociale”.

Del resto i tre attori firmatari del protocollo, hanno già manifestato la volontà di definire un percorso di valorizzazione dell’immobile che dia spazio a servizi innovativi per il sociale- visto anche il Patto sociale per la prevenzione e il contrasto della povertà assoluta proposto dall’Amministrazione comunale.

Verrà così attivata una rete innovativa del welfare tra Comune, Asl, ANMIG, terzo settore, Università e scuole, tutti soggetti che a vario titolo erogano servizi volti a facilitare la conciliazione vita-lavoro, lo sviluppo di azioni di ricerca e monitoraggio delle politiche attivate, la previsione di nuovi servizi per persone in condizioni di fragilità sociale. Insomma, un laboratorio pubblico di innovazione sociale, un luogo capace di generare progetti da trasformare in servizi per il bene comune.

Gli impegni del Comune

Insieme all’impegno di tutti i soggetti firmatari che, ognuno a vario titolo, intendono porre in essere tutte le azioni utili per l’attuazione del Protocollo, il Comune di Lecce oltre a garantire l’avvio degli iter amministrativi necessari per il raggiungimento degli obiettivi, coordinerà la progettazione per il recupero funzionale dell’edificio, assicurando la cantierabilità dello stesso. In merito, sarà compito della Cabina di Regia che verrà designata provvedere, tra le altre cose, all’affidamento della progettazione, direzione dei lavori, esecuzione dei lavori e collaudo, insieme alla verifica dell’appalto e all’affidamento dei lavori.

La firma impegna le parti per i prossimi 6 mesi dalla sottoscrizione dell’accordo, rinnovabili per volontà delle parti.



In questo articolo: