Riceve la fattura di oltre 1000 euro per la luce di un fantomatico immobile, la disavventura di un leccese


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Il porta a porta per la sottoscrizione di contratti di fornitura luce e gas è ormai all’ordine del giorno, così come purtroppo sono all’ordine del giorno casi di truffa o disavventure per utenti poco accorti.

Nei giorni scorsi Codici Lecce, con il segretario avv. Stefano Gallotta, ha risolto una controversia insorta con la Fly Energia s.p.a. che, per il tramite di una società di recupero crediti, aveva richiesto ad un signore leccese, M.B. di 33anni, l'immediato pagamento dell'importo di oltre 1.200euro in ragione di un elenco di fatture di energia elettrica che sarebbero rimaste insolute.

In realtà, come racconta il legale dell'ignaro cittadino, non soltanto il suo assistito non aveva mai concluso alcun contratto con la Flyenergia s.p.a. ma, vivendo stabilmente all'estero da oltre cinque anni, non aveva alcun recapito presso l'indirizzo indicato nella missiva.

Insomma, si chiedeva il pagamento di fantomatiche fatture per la fornitura di energia elettrica di un fantomatico immobile, sulla base di un contratto inesistente.

Appurata in via stragiudiziale l’ infondatezza delle pretese, la Fly Energia si è scusata per l'accaduto evidenziando che “la stessa società (come tante altre) si avvale per la stipula dei contratti di fornitura di partnercommerciali autonomi dislocati su tutto il territorio nazionale”.

Così Codici Lecce mette in guardia i cittadini dalle pratiche adottate con il sistema “porta a porta”, dai promotori per conto dei gestori dell'energia e del gas.

“Presso lo sportello dell'associazione – scrive l’avv. Gallotta – sono giunte segnalazioni relative alle zone di Arnesano/Monteroni, dove si aggirerebbero presunti promotori di compagnie elettriche che rilevano arbitrariamente i dati dei contatori dell'energia elettrica posti all'esterno delle abitazioni; nonché contatti da parte di cittadini salentini allarmati dall'aver comunicato i propri dati personali a soggetti presentatisi presso le proprie abitazioni per conto di tali società (spesso con il pretesto di dover effettuare la lettura dei contatori)”.