Ricostruito l’esofago a una bambina. Un papà: “il dottor Rossi ha operato anche mio figlio di due giorni”

La storia della bambina di due anni a cui è stato ricostruito l’esofago, non è l’unico caso “straordinario”. Un papà ha voluto raccontarci che il dottor Rossi ha operato anche suo figlio.

Li chiamano interventi d’eccellenza, ma non sono eccezioni. Sembrava un caso isolato la storia della bambina di 2 anni a cui era stato ricostruito l’esofago, danneggiato da una malformazione congenita. Era stata sottoposta ad un’operazione, complessa quanto straordinaria, il 29 marzo, giorno del suo compleanno. Dopo un lungo periodo in terapia intensiva e dopo aver affrontato un difficile percorso di riabilitazione, la piccola guerriera è tornata a casa e ora, cosa più importante, potrà mangiare da sola.

Un esempio di buona sanità che aveva soddisfatto il direttore di Chirurgia Pediatrica Carlo Rossi, e toccato il cuore dei tanti salentini, contenti per Marta (nome di fantasia) e la sua famiglia, tornati alla “normalità” dopo un periodo difficile.

Era la prima volta che, a Lecce, veniva eseguito un intervento così delicato e difficile. Tecnicamente un’operazione di atresia esofagea di primo tipo (long-gap), ma qualcosa di altrettanto “straordinario” era stato fatto già a maggio del 2018. A raccontarlo è un papà che, dopo aver letto la notizia, ha voluto sottolineare le doti professionali e umane del dottor Rossi.

«Ha operato anche mio figlio, a soli due giorni di vita. È nato con una malformazione congenita all’esofago e gli hanno diagnosticato atresia esofagea III tipo long-gap» ha raccontato l’uomo che ha voluto, a suo modo, ringraziare il medico del Vito Fazzi che, con la sua equipe, è  riuscito a unire i due monconi dell’esofago, dando così una speranza al suo piccolo.

«Ha cercato di dare una possibilità a mio figlio, ha fatto di tutto per lasciargli il suo esofago, altrimenti avrebbe dovuto ricostruirlo come ha fatto con la bambina. Ci è riuscito….». Il perché abbia voluto condividere la sua esperienza è semplice: ci sono grandi medici e ottime strutture, anche al Sud. E per lui questo “eroe silenzioso” ha un nome: quello del dottor Rossi.



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