«Lei, signor Presidente, ha sempre lamentato il comportamento del Governo Centrale asserendo di non essere stato coinvolto sul gasdotto TAP di Melendugno, ma una cosa è certa, ha imparato bene la lezione, infatti anche Lei non ha coinvolto i comuni interessati ad accogliere lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati provenienti dalla Calabria, chiedendo loro se erano d’accordo, oppure no o quanto meno spiegando le ragioni sottese a tale decisione».
Sono parole chiare quelle che il Comitato civico per la difesa della Salute e Ambiente di Lizzanello e Merine inoltra al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in una dura nota indirizzata anche al Direttore Generale dell’Ager Gianfranco Grattaliano e ai sindaci di Cavallino e Lizzanello.
In questi giorni nelle comunità salentine interessate cresce forte il dissenso in merito alla decisione della Regione di accogliere nella discarica di Cavallino i rifiuti indifferenziati provenienti dalla Calabria. Un controsenso, innanzitutto, secondo i cittadini che ricordano alle istituzioni la virtuosità delle comunità che hanno portato a percentuali molto alte la raccolta differenziata riducendo i giri del motore del sito in cui si smaltisce l’indifferenziato.
«Viene da pensare che i siti esistenti abbiano bisogno di elevate tonnellate di rifiuti indifferenziati da trattare per sopravvivere ed essere vantaggiosi economicamente – insistono dal Comitato – ma siamo certi che mai una istituzione regionale che primariamente deve tutelare e garantire il diritto alla salute dei cittadini darebbe ascolto ad esigenze diverse che non fossero quelle d’interesse generale».
Senza dimenticare quella che gli abitanti di quei comuni ritengono una vera e propria emergenza sanitaria in un territorio che ritiene di aver già dato: « E’ noto il gran numero di malattie tumorali ed altre gravi patologie che colpiscono sia i bambini sia gli adulti che vivono nei paesi limitrofi alla discarica di Cavallino. I cittadini dei comuni che vivono nei dintorni della discarica di Cavallino, tra forti odori nauseabondi provenienti sia dalla discarica, sia dal sito dove vengono accatastate le cosiddette ecoballe, vivono quotidianamente un’emergenza che peggiora di giorno in giorno le proprie condizioni di salute e quindi di vita, e questo Comitato non si stancherà di farlo presente in ogni modo ed in tutte le occasioni.»
Già nel 2018 i cittadini si erano espressi in maniera assolutamente contaria all’arrivo di rifiuti indifferenziati provenienti da altre regioni (allora era la Regione Lazio) nella discarica salentina. In quell’occasione si levarono dai territori forti e vibrate proteste, concluse con una partecipata manifestazione del 31 Maggio 2018.