I leccesi riabbracciano Sant’Oronzo, tutto pronto per la ricollocazione della statua sulla colonna

La data fissata è quella del 13 aprile. Non si tratta dell’originale, ma di una copia. Per l’occasione si svolgerà una grande cerimonia pubblica

Dopo poco più di cinque anni – la data del calendario segnava il 30 gennaio 2019 – i leccesi potranno tornare ad ammirare il loro santo protettore.

Tutto pronto nel capoluogo dove, tra circa 15 giorni, la statua di Sant’Oronzo, tornerà sulla colonna romana nel ‘salotto buono della città’.

Non si tratta dell’originale, quella dopo il restauro si trova in uno degli ingressi di ‘Palazzo Carafa’, ma di una copia, ma questo conta poco.

È arrivato lunedì 25 marzo, infatti, l’ultimo nullaosta da parte della Soprintendenza, che ha permesso di fissare la data di collocazione della copia in bronzo della statua, che avverrà il 13 aprile.

“La copia della statua, arriverà in città l’11 aprile e rimarrà in piazza dove i cittadini la potranno ammirare, poi, il 13 sarà ricollocata sulla colonna”, ha affermato il Sindaco di Lecce Carlo Salvemini.

“In quella giornata si svolgerà una grande cerimonia, con la benedizione da parte dell’Arcivescovo Seccia e la presenza della ‘Banda Città di Lecce’, perché sarà una grande occasione, una festa al quale siamo tutti invitati”.

Il 30 gennaio 2019, ripetiamo, la statua, realizzata nel 1739 era stata rimossa dalla colonna per proseguire le operazioni di restauro iniziate qualche mese prima. In base alle analisi e i pareri acquisiti, però, lo stato della struttura lignea e il rivestimento esterno in bronzo è risultato compromesso tanto da escludere un riposizionamento sulla colonna. La Soprintendenza, a questo punto, ha dato il via libera alla realizzazione di una copia da collocare nella posizione originale. L’originale verrà posizionata in un luogo individuato sulla base delle migliori condizioni di conservazione, di comune accordo con Comune, Curia e Soprintendenza.

“In questo momento mi sento solo di dire grazie”, ha dichiarato l’Arcivescovo Metropolita di Lecce Domenico Seccia.

“La religiosità popolare che contraddistingue la comunità e la collettività, vede realizzarsi un sogno, dato che quella colonna sembrava destinata a rimanere sola, adesso, invece, diventerà un faro.  I Santi Patroni sono qualcosa di più della bandiera, perché quella rappresenta la storia, mentre, i protettori ricordano secoli nel corso dei quali la devozione è divenuta molto radicata e questo sentimento si rappresenta nel corso delle feste patronali. È un momento di gioia per me e questo lo voglio esprimere solo con un grande ringraziamento a tutti”.



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