Salento, lu sule, lu mare, ma senza ientu


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Ma chi se la ricorda più quella bella tramontana che ogni tre o quattro giorni si faceva vedere, allegra, fresca e asciutta. Quando dovevamo giocare a pallone sulla spiaggia e ci faceva volare via la palla, o ci buttava la sabbia negli occhi. Quando ti eri organizzato con amici e parenti per una bella gita in barca e ti dovevi rassegnare alla più credule delle rinunce perché lei, la signora venuta dal nord, decideva di scombinare i piani di intere famiglie. Quando l’ombrellone non te lo aprivano al lido, nonostante fosse tutto pagato, perché era probabile che ti cadesse in testa.

Ma quanto l’abbiamo detestata da bambini e quanto invece la desideriamo oggi? Sono forse più di trenta giorni che non tira una di quelle tramontane come si comanda, tanto che qualcuno arriva a chiedersi se esiste ancora il vento forte da nord. In questa estate tropicale del motto locale “Salentu, lu sule, lu mare e luientu” sono rimasti solo i primi due, in particolare lu sule, sempre più caldo, sempre più feroce.

Chi conosce la danza del vento passi di qua ad insegnarcela, siamo pronti a pagare bene. Ma dove sei, vecchia tramontana, perché non ti giri all’improvviso e fai baldoria per quattro o cinque giorni?

Non ti sarai mica offesa, per tutte le volte che ti abbiamo dannata? Dai sù, non essere permalosa, non far la risentita, anzi perdonaci, ti preghiamo: torna tra noi.

Ed ecco che risponde, piccata e oltremodo offesa, con uno slancio da ridere che è poco più di una brezza, e quindi anche oggi si soffrirà, anche oggi ci dovremo sparare cannonate di aria condizionata, ci dovremo fare tre o quattro docce (che se sei bravo ne vinci una in omaggio) e ancora sventolarsi con la prima carta che ti capita a tiro.

Che bello, avremmo detto da bambini: non c’è vento, oggi a mare è calma piatta.