Salento, solo il turismo non basta


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E’ vero, siamo una terra di turismo. Lo siamo diventati nel giro di un decennio, prima non era così, ma oggi questa terra trabocca di presenze. Ne siamo lieti, nel senso che ci fa piacere che in tanti da tutto il mondo scelgano il sud della Puglia e il centro del Mediterraneo per fare le loro vacanze. Ma questo non può e non deve bastare, né gratificarci troppo. Il fatto che verso la fine degli anni ‘90 una certa politica illuminata, accompagnata da cospicue disponibilità finanziarie in capo agli enti istituzionali, abbia prodotto un solco profondo nel quale molti si sono inseriti, non significa affatto che è tutto oro quello che luccica, c’è anche qualche patacca nel tesoro salentino.

L’improvvisazione, la crescita rapida e frettolosa di un sistema di artigianato turistico sta determinando qualche difficoltà sul piano della gestione di dati meccanismi che sembrano, talvolta, sfuggire di mano.
Nessuno ha ancora capito se il Salento è una terra modaiola, o una terra di cultura e arte. Nessuno sa se è più giusto e conveniente il modello Otranto, o quello Gallipoli, per non parlare del modello Lecce.
Nessuno capisce perché tira il mare del Salento, ma non tirano più le località di mare. Nel senso che "dopo la spiaggia niente".

La città si è fatta ‘tonda’, diremmo a Lecce. Parliamo del capoluogo che se non sulla carta, almeno nei fatti si atteggia a capitale del turismo e della cultura a livello nazionale e sovranazionale. Il numero di turisti di questa estate è impressionante, come impressionante è il caldo dell’ultimo mese e mezzo, ma non bastano i numeri per fare la storia, ci vogliono le motivazioni e le interpretazioni.

Dobbiamo capire, insomma, chi è che fa arrivare i turisti e perché arrivano, cosa vogliono e cosa fanno, e cosa vogliamo noi e cosa sappiamo fare. Sappiamo accogliere, diciamo spesso, ma non siamo sicuri che sia sufficiente e duraturo, perché è vero che ci sono tanti, troppi turisti e che portano economia, ma nessuno ha mai studiato la materia per poterla insegnare correttamente.