Santa Cesarea Terme e Castro. I numeri del turismo in calo preoccupano gli imprenditori


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Santa Cesarea Terme si interroga sul futuro del turismo e sulla tenuta della stagione in corso. Non sono esaltanti le prospettive a guardare i dati relativi a maggio e giugno. Commercianti, imprenditori e operatori manifestano il proprio dissenso per una mancanza di programmazione e di pianificazione che costringe tutti a un' estenuante rincorsa che rischia di non produrre alcun risultato.
A questo si aggiunge la preoccupazione degli operatori turistici, ristoratori in primis, per l'allarme generato dalle ordinanze emesse dalla Guardia Costiera che, a loro dire, avrebbero distorto l'immagine dei luoghi.
L'amministrazione comunale, secondo molti operatori, inoltre, non avrebbe messo in campo adeguate iniziative e strategie per contenere il rischio "desertificazione". In questi giorni, infatti, sono state numerose le disdette giunte alle strutture alberghiere per via della preoccupazione ingiustificata di un Salento a rischio crollo. A Santa Cesraea resta ancora irrisolto, tra l'altro, il nodo Porto Miggiano, dove i turisti continuano volontariamente ad ignorare i divieti di balneazione.

Lo stesso vale per Castro, dove a differenza di situazioni emergenziali, praticamente inesistenti o insignificanti, sta serpeggiando l'analoga preoccupazione.

Al 21 giugno con i cartelloni estivi già predisposti e gli stabilimenti balneari già aperti, appare purtroppo significativo il calo delle presenze lungo tutta la Costa del Sud. A questo punto gli operatori del settore e gli imprenditori balneari si stanno adoperando con proprie risorse e propri mezzi per incentivare le attività promozionali, al fine di rendere l'immagine del territorio più aderente possibile alla realtà dei fatti, senza allarmismi e senza catasfrofismi che vanno ben oltre la realtà dei fatti.