Si tratta del primo protoccolo d'intesa firmato con una Procura Generale italiana. E, nel dettaglio, leccese. Questo particolare documento permetterà, infatti, lo scambio d'informazioni riguardanti situazioni "anomale" (o comunque sintomatiche di condotte illecite attribuibili alle imprese) tra uffici giudiziari e Anac, l'autorità nazionale anticorruzione; il cui presidente Raffaele Cantone era, ieri pomeriggio, nel capoluogo salentino al fine di mettere tutto "nero su bianco", apponendovi una firma. Oltre a lui, presso il tribunale penale di viale De Pietro, i procuratori salentini Cataldo Motta, Marco Dinapoli(Brindisi) e Carlo Maria Capristo(Taranto), assieme agli alti veritici rappresentanti dal procuratore aggiunto della DDA, Antonio De Donno. Cosa tratta, in buona sostanza, tale accordo? Stando a quanto contenuto nel programma, "compiti di vigilanza sulla corretta applicazione dell'accordo nel distretto di Lecce con l'impegno di verificare la corretta e uniforme applicazione di dispositivi di collaborazione previsti nell'intesa", ovvero la condivisione di informazione relative a "indagni, procedimenti penali ed amministrativi di rispettiva competenza".
Fari puntati sulla prevenzione, dunque. Del resto, la corruzione rappresenta un tema di carattere generale. Il settore degli appalti, poi, viene particolarmete "attenzionato" dalla criminalità organizzata, considerando le ingenti risorse. Da qui, la ragione d'essere della Direzione Distrettuale Antimafia. Soddisfatto Raffaele Cantone, che definisce l'intesa raggiunta come una reale possibilitò, per l'Anac, di attivare i propri strumenti. Nel dettaglio, la Procura invia all'Anac copia delle richieste di rinvio a giudizio, implementate da eventuali ordinanze di applicazione della misura cautelare, nonché degli atti investigativi che le hanno supportate.
A parte viene dedicato, inoltre, un paragrafo alle vittime che non denunciano, ossia relativo a circostanze in cui la stesse – individuate mediante le loro generalità – abbiano omesso di denunciare i fatti all'autorità giudiziaria.
Solo così Anac potrà adottare le proprie determinazione nell'ambito della gestione del sistema di rating dell'impresa. Una battuta di Cantone riguarda, infine, il caso della Statale 275:"Bloccarla? Una decisione politica, noi valutiamo gli appalti".