‘Il lavoro nell’industria metalmeccanica e impiantistica è da sempre centrale per l’economia del nostro paese e deve diventare l’elemento propulsore del suo futuro e di un nuovo sviluppo’. Parte da questo principio non derogabile l’iniziativa dei sindacati del settore metalmeccanico che hanno proclamato per lunedì 10 luglio 4 ore di sciopero nazionale. Tutte le lavoratrici e i lavoratori del comparto si asterranno dalle ultime 4 ore del proprio turno di lavoro.
Dalle ore 10.00 le segreterie provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil terranno un sit-in presso la Prefettura di Lecce.
Obiettivo della manifestazione quello di sensibilizzare l’azione del Governo su un tema strategico per il futuro del Paese al fine di rilanciare l’industria, l’occupazione, gli investimenti, per la transizione sostenibile, per risolvere le crisi aperte. Insomma: per dare un futuro all’industria metalmeccanica.
“In una fase di grandi trasformazioni e di processi di transizione – ecologica, digitale, energetica e tecnologica, sono sempre più urgenti interventi di politica industriale per il settore metalmeccanico”, affermano i segretari provinciali salentini Maurizio Longo, Fim Cisl, Ciro Di Gioia, Fiom Cgil e William Maruccia, Uilm Uil.
Le richieste del sindacato
I sindacati chiedono:
– l’apertura di tavoli di confronto sui settori e sulle filiere in difficoltà per definire i piani di sviluppo;
– l’incremento e il confronto sugli investimenti pubblici e privati nei settori strategici e la reindustrializzazione delle aree di crisi per garantire l’occupazione;
– la valorizzazione e il sostegno del reddito da lavoro;
– l’impegno comune al confronto e all’uso delle risorse del PNRR per lo sviluppo del settore metalmeccanico;
– la riforma degli ammortizzatori sociali, con strumenti adeguati alla transizione ecologica e digitale;
– l’incentivazione di contratti di espansione e di solidarietà, per ridurre l’orario di lavoro e favorire l’occupazione giovanile;
– un piano di formazione sulle nuove competenze, la riqualificazione e la valorizzazione degli Istituti Tecnici Superiori e del sisstena universitario;
– di intervenire per aumentare la dimensione di impresa, superare le gare al massimo ribasso negli appalti e stabilizzare il lavoro precario.
