Scritte contro il gasdotto Tap imbrattano il muro della chiesa di Santa Lucia, dura condanna di Mons. Seccia


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La protesta contro il gasdotto che sbucherà nelle campagne di Melendugno prende, a volte, una piega incivile come hanno dimostrato le scritte apparse su muri e monumenti del capoluogo barocco, anche di pregio come il Teatro Apollo e  l’ex convento degli Agostiniani. Individuare gli autori non è bastato a fermare la mano dei contestatori che, questa volta, hanno preso di mira le pareti esterne della chiesa di Santa Lucia.  Gesto vandalico condannato subito da Mons. Michele Seccia.

«Opporsi e protestare contro chi vorrebbe deturpare per interessi economici l’ambiente e la natura, patrimonio di tutti e poi scagliarsi contro un edificio di culto che è un bene collettivo, un punto di riferimento per l’intero quartiere, un luogo di aggregazione che appartiene alla comunità, non solo è un controsenso, ma è il modo peggiore per far valere le proprie ragioni. Il vandalismo e la violenza non sono certo la più opportuna cornice a un dibattito sia pur vivace e particolarmente sentito dalla nostra popolazione» ha dichiarato l’Arcivescovo di Lecce secondo cui le battaglie di civiltà, le lotte per difendere un diritto non devono sconfinare in episodi simili.

L’invito ad abbassare i toni

«Scavalcare il limite della legalità pur nella consapevolezza di ribellarsi a scelte nocive per il benessere di tutti, rimane un atto del quale dar conto non solo alla giustizia terrena ma anche a quella divina» continua mons. Seccia che coglie l’occasione per ricordare la sua posizione su un’opera considerata “strategica” per diversificare le fonti di approvvigionamento e conquistare, finalmente, l’indipendenza dalla Russia a cui l’Europa è legata. Cruciale sì, ma il progetto del “microtunnel” continua ad esser malvisto da una buona parte del territorio che lo considera uno sfregio, una ferita per una terra che grazie alle sue bellezze sta puntando anche sul turismo.

«Sulla vicenda del gasdotto ribadisco quanto già espresso fin dal mio arrivo nel Salento: ci saranno davvero benefici per questa terra e per la sua gente? Qualcuno dovrà pure spiegarlo alle popolazioni coinvolte da questa scelta. Papa Francesco nella Laudato sì ricorda che il Creatore ha affidato la terra all’uomo per proteggerla e tutelarla, per ‘coltivare e custodire’ il giardino del mondo. Mentre «coltivare» – scrive il Papa – significa arare o lavorare un terreno, «custodire» vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare. Ciò implica una relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura. Ogni comunità può prendere dalla bontà della terra ciò di cui ha bisogno per la propria sopravvivenza, ma ha anche il dovere di tutelarla e garantire la continuità della sua fertilità per le generazioni future».

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«Mentre auspico – conclude Mons. Seccia – un immediato ritorno al dialogo e al sereno confronto tra le parti coinvolte perché si cerchino soluzioni, le più opportune, per il rispetto delle popolazioni e delle future generazioni ma anche per la salvaguardia di un ambiente, il nostro, troppo spesso ‘turbato’ dalle esigenze dello sviluppo e del mercato, sono vicino e solidale con il parroco e con l’intera comunità di Santa Lucia dopo i fatti della scorsa notte e spero tanto che l’episodio ai danni dell’edificio sacro possa essere l’ultimo di una serie tra quelli che stanno sfigurando la bellezza e il decoro della nostra città».