“Le case del commiato rispondono a un interesse collettivo”, arriva la sentenza del Tar di Lecce


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Nella modernità è entrato nell’uso comune l’istituzione delle “case del commiato”, strutture destinate consentire le manifestazioni di solidarietà di parenti ed amici in occasione di gravi lutti ed evitare, così, che incontri e manifestazioni avvengano nel domicilio del defunto. Si tratta di una innovazione organizzativa e funzionale ampiamente diffusa in tutto il territorio comunale.

Nella Provincia di Lecce vi sono stati numerosi contenziosi circa l’allocazione di queste strutture che non sono bene accettate da coloro che vivono in prossimità e che ritengono tali insediamenti in qualche modo lesivi della loro propria privata.

L’ultimo caso si è verificato nel Comune di Casarano. In tale circostanza un insediamento di nuova costruzione da destinare a “casa del commiato” è stato accolto con favore dal Comune, che ha adottato una deliberazione formale per consentire in termini urbanistici e di deroga alle distanze tale insediamento.

Gli atti del Comune sono stati impugnati da alcuni proprietari di terreni vicini ed il Tribunale Amministrativo Ragionale di Lecce con una sentenza significativa (Presidente Manca, Estensore Cappadonia), accogliendo le tesi difensive svolte dagli avvocati Pietro e Antonio Quinto nell’interesse della ditta proponente l’insediamento, ha rigettato le censure dedotte affermando con una sentenza in forma semplificata: “le finalità istituzionali di promozione dei luoghi di interesse collettivo per la libera e plurale manifestazione del cordoglio, dei sentimenti di solidarietà e del culto dei defunti, accessibili senza alcuna discriminazione razziale o religiosa rispondono ad un interesse pubblico”.

Nel commentare l’importante decisione l’Avvocato Quinto ha dichiarato che a fronte degli interessi contrapposti per poter superare l’interesse particolarmente qualificato di tale insediamento al servizio della comunità occorre dedurre una specifica motivazione per far valere un interesse oppositivo.

È certo invece che la destinazione della “casa del commiato” appartenga ormai ai sentimenti condivisi nella comunità cittadina.

“La sentenza del TAR e le  motivazioni – hanno evidenziato i legali – sono destinate a far stato nella penisola salentino e nella Regione Puglia, in relazione alla diffusione delle case del commiato qualificate insediamenti di interesse pubblico”.